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Si va a Udine, con i bianconeri che sono partiti bene ed è un campo complicato.
“In Serie A tutti i campi sono complicati. Spero non sia come il Sassuolo. Dopo due tripudi da sette gol abbiam sempre perso, mi auguro non sia così. Sì, sono partite complicate. L’Udinese è una squadra molto fisica e solida, corre tanto. Mancherà Payero, che è una buona macchina di centrocampo, mancherà Barella, credo che Mkhitaryan non giocherà e che ci possa essere la staffetta Frattesi-Zielinski”.
La sua favorita per lo scudetto.
“Non lo so. Ogni squadra ha vantaggi e svantaggi a disposizione: il Napoli ha un’ottima rosa ma deve fare le coppe, Inter, Milan e Juventus hanno ottime rose, ma hanno le coppe, la Roma ha cambiato allenatore e chissà cosa accadrà, il Torino sta lì a dar fastidio a tutti, così come possono darlo Lazio e Fiorentina. In realtà si presume un campionato equilibrato, senza una squadra in solitaria. Per lo spettacolo è sicuramente più bello, aumenta la tensione. Alla fine ci sarà uno che vince e gli altri no”.
Nel derby cosa è mancato?
“Nel derby è mancato un Milan che giocasse peggio. Ha fatto una grande partita, è stato molto bravo Fonseca a organizzare un gioco costruito fondamentalmente sul contropiede, saltare il centrocampo dell’Inter. Poi un paio di giocatori, per quanto ci dicevamo prima, non erano in perfetta condizione, tra cui Lautaro Martinez, – che ha fatto un paio di assist: quello per il gol di Dimarco e l’altro parato da Maignan – Mkhitaryan, che non è proprio un ragazzino, quindi.
Ho notato che il cambio Çalhanoğlu-Asllani non porta i benefici di altri cambi. Çalhanoğlu è il migliore in Europa nel suo ruolo, tratta il pallone che è una grazia, recupera e gioca in profondità; Asllani, invece, deve uscire da una dimensione di timidezza che lo porta a toccare il pallone solo tre o quattro volte e giocare in orizzontale”.
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