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Paolo Bonolis, conduttore televisivo e noto tifoso dell'Inter, ha presentato la sfida tra la Lazio e i nerazzurri, in programma domani alle 18:00 allo stadio Olimpico ai microfoni de' Lalaziosiamonoi.
Sabato sarà Lazio – Inter, cosa si aspetta da questa partita? Crede che il club nerazzurro si possa confermare?
"Mi aspetto che questa partita sia divertente, tutte le partite ovviamente sono importanti in ognuna di queste ci sono in palio i tre punti. I punti che guadagni te li tieni, quelli che li perdi non li recuperi più. Ecco perché tutte le gare hanno la loro importanza. La Lazio e l’Inter hanno due rose importanti e possono permettersi di ambire a certi traguardi. Lo scudetto spetta ad uno però ci sono tante occasioni per poter dichiarare una buona stagione ed assicurarsi un posto in Champions League, in Europa League".
La sfida stabilisce il confronto tra Inzaghi e quello che è il suo passato, come reagirà il tecnico piacentino? Il pubblico all’Olimpico come lo accoglierà?
"L’accoglienza dipenderà dalla civiltà delle persone ma sono sicuro che i tifosi della Lazio sappiano essere persone civili come lo sono sempre stati. Apprezzeranno quel che il tecnico ha dato al club per tutti questi anni. In ogni persona ci sono sempre delle cose che cambiano. Il fatto che sia mutato tutto in una sola notte vuol dire che Inzaghi aveva già in mente di prendere questa decisione. Il tecnico ha fatto quello che in quella circostanza è capitato. Nella Lazio ha dato molto ed è cresciuto tanto nella società biancoceleste. È passato dalle giovanili alla prima squadra ottenendo dei risultati molto importanti con una rosa piuttosto corta che aveva a disposizione. Mi auguro che per lui ci possano essere dei riconoscimenti. Sicuramente qualche fischio ci sarà ma alla fine si va allo stadio per sfogarsi dove ognuno ne ha il diritto, rimanendo sempre nei limiti. I protagonisti del match sapranno sicuramente che può accadere qualsiasi cosa".
Sono stati due colpi importanti Simone Inzaghi e Correa per l’Inter?
"Sono stati due buoni colpi fatti proprio per sostituire quattro pedine fondamentali come Conte, Eriksen, Lukaku e come quella di Hakimi. Dovendolo fare in un breve lasso di tempo con zero risorse. Questo è stato secondo me un lavoro eccezionale della dirigenza. Inzaghi è stato portato all’Inter per dare continuità a quella che era stata l’impostazione di Conte ma portando un pensiero nuovo. Bisogna dare comunque il giusto tempo per inserirsi e capire, ma anche quello per metabolizzare il cambiamento".
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