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Paolo Bonolis, a margine di un evento che si è tenuto al Bambin Gesù, su prevenzione e calcio ha parlato di quanto accaduto per i buu a Koulibaly con la chiusura del Meazza ai tifosi per due giornate e tre giornate per la Curva Nord, dopo i fatti di Inter-Napoli, e ha sottolineato: «E' un problema non il razzismo. Non c'è razzismo nello stadio. C'è l'atteggiamento irridente e provocatorio del tifo che c'è in ogni circostanza. Se fai buu sei limitato, ci mancherebbe, ma lo fai per irridere e innervosire l'avversario. Se ci dovessero fermare per ogni cosa detta allo stadio dovremmo fermarci in continuazione. Se i tifosi fossero razzisti lo farebbero con tutti i ragazzi di colore. Credo che anche lo sportivo che scende in campo si debba rendere conto che lo stadio è un luogo differente nel quale può permettersi di giocare, ti fa vivere bene, sontuosamente, ma bisogna accettare anche il fatto che le cose si possano migliorare, ma non sono così drammatiche. C'è una volontà di amplificare tutto, talvolta si fa in maniera eccessiva e strumentale».
(Fonte: SS24)
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