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Bordalas: “Musah e Vazques domineranno il futuro. Yunus sa fare tutti i ruoli a centrocampo”

Andrea Della Sala

La Gazzetta dello Sport ha intervistato l'ex allenatore del Valencia che ha allenato i due giovani obiettivi di mercato dell'Inter

L'Inter sogna due giovani del Valencia: il centrocampista Musah e l'esterno Vazquez. La Gazzetta dello Sport ha intervistato l'ex allenatore degli spagnoli Bordalas:

«Prima di affrontare questioni tecniche, mi permetta di partire da quelle umane: questi sono due ragazzi d’oro, educati, seri, responsabili, preparati, intelligenti, attenti. Le famiglie hanno lavorato molto bene. Ecco, ora possiamo parlare di calcio, ma la premessa era necessaria. E mi scusi ma aggiungo già anche la conclusione: tanto Jesus come Yunus hanno davanti un grandissimo futuro».

Da chi partiamo?

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«Da Yunus Musah, che non ha ancora vent’anni, è alla terza stagione col Valencia e sta per giocare un Mondiale. Potente, molto forte fisicamente e con buona tecnica individuale. E incredibilmente polivalente. Io l’ho usato a centrocampo in diverse posizioni, ma anche sulla fascia e persino come seconda punta. Ha fatto bene ovunque, e questi cambi di posizione sono serviti per farlo migliorare nell’aspetto difensivo».

Qual è la posizione dove rende meglio?

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«Quella dove gioca ora, a centrocampo in un 4-3-3, che è anche la posizione che preferisce. Quest’anno è migliorato molto, soprattutto nella scelta dell’ultimo passaggio».

Altre caratteristiche?

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«Tocca benissimo la palla, ha un buon tiro, ha una grande accelerazione ed è bravo nell’uno contro uno, cosa che unita alla sua potenza lo rende prezioso perché è in grado di saltare le linee difensive avversarie».

E Jesus Vazquez?

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«La sua posizione naturale è quella del terzino sinistro, però di grande respiro perché può giocare in difese a 3 e a 4. E nel primo caso non solo come laterale su tutta la fascia ma anche come terzo centrale perché è forte fisicamente, più di quanto possa sembrare. Vince i duelli, è forte nello scontro e difficile da passare».

Altre caratteristiche?

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«Anche lui a livello difensivo aveva qualche lacuna perché nelle giovanili era troppo superiore agli avversari, ma abbiamo lavorato parecchio e i risultati sono stati evidenti. Ottima tecnica, potente, può arrivare in attacco in maniera molto pericolosa perché ha criterio quando deve associarsi, passa bene la palla e quando avanza non è timido. Conduce la palla in maniera ottimale, è difficile togliergliela. E poi ha un carattere altamente ricettivo. Non so se il fatto di avere avuto il padre calciatore (Braulio, cresciuto nella cantera del SuperDepor e oggi ds dell’Osasuna, ndr) l’ha aiutato in questo senso ma ascolta sempre con attenzione e assorbe tutti i concetti tattici come una spugna. Non so dove proseguirà la carriera di Jesus e Yunus, però sono certo che sarà di grandissimo livello».