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Da Pescara arriva un accostamento inedito tra Zeman e Stramaccioni. Lo fa Paolo Bordino, per ForzaPescara.tv. Il concetto è semplice, da quando il tecnico della Primavera è stato scelto da Moratti per guidare l'Inter dei grandi si sono succeduti in tv e sui giornali (pre)giudizi del tipo "E' bravo, ma non ha esperienza"; "Finirà triturato nel tritacarne dello spogliatoio dell'Inter"; "Non puoi arrivare su una panchina importante senza aver fatto la dovuta gavetta".
Quello che si tralascia secondo Brodino è che "Stramaccioni di gavetta ne ha fatta tanta, da una buona decina d'anni a questa parte con un percorso netto che parte dalla storica Romulea per finire alla Primavera dell'Inter, dov'è stato catapultato in seguito al rifiuto oppostogli dal De Rossi-padre di proseguire naturalmente la sua avventura sulla panchina delle giovanili della sua signora in giallorosso. Non un improvvisato, né uno sprovveduto, forte anche di un elevato livello culturale testimoniato da una laurea in Giurisprudenza conseguita nonostante la vulgata voglia calcio e studio incompatibili e, per molti versi, agli antipodi", scrive il giornalista.
Di fronte alla scelta di Stramaccioni tecnici e opinionisti si sono quasi indignati. Massimo Mauro per esempio, noto opinionista di Sky e amico di Claudio Ranieri, intervistato sulla novità in casa Inter dice: "Pensavo ad uno scherzo dei miei amici burloni Vialli e Bonetti. Ranieri all'Inter ha fatto un ottimo lavoro e la Next Generation vinta da Stramaccioni non è certo il Torneo di Viareggio".
E il giornalista di ForzaPescara.tvdice: "Dimostra non soltanto di conoscere poco di chi si sta parlando, ma anche di dare la sensazione di non esprimere un parere del tutto genuino. Del resto, Mauro è colui che ha a più riprese commentato il campionato del Pescara usando parole del genere: 'Grandissimo il Pescara, corrono tanto, forse avranno trovato l'integratore giusto per la corsa che necessita Zeman'. Lui, da buon amico di Gianluca Vialli si accoda. Se l'amico Ranieri affossa l'Inter ha ottenuto un buon risultato. Se il Pescara vince e diverte, evidentemente, c'è qualcosa sotto che non va. Ma non per altro, ma per la ragione in base alla quale sulla panca biancazzurra siede il nemico dell'amico. Ed i nemici, si sa, non possono essere elogiati, visto e considerato che l'obiettività di giudizio, nel mondo del calcio a vari livelli, ormai non è di casa".
Poi si passa all'analisi di Twitter e dei giornalisti che lo frequentano spesso e all'ironia facile sul cognome di Stramaccioni e Bordino scrive: "Stramaccioni? Chi è? Uno dal cognome simpatico e dalla facile ironia incorporata. Che per un buon decennio se lo sia fatto quadrato a tutti i livelli importa poco, ma questo non crediamo che in molti ne siano al corrente. In soldoni, se hai fatto il calciatore per anni, o frequenti i giusti salotti televisivi, la qualità delle public relations accreditano la tua immagine come quella del professionista serio, esperto ed esentato automaticamente da qualsivoglia tipologia di critica. Al punto che anche un decimo posto in classifica con la squadra dal monte-ingaggi più alto diventa un ottimo risultato. Se sei uno di loro, hai la loro stima ed un appoggio incondizionato o quasi. Se invece non ti conoscono, o non ti danno del tu durante le interviste (abitudine giornalistica, tra l'altro, odiosa) dando la sensazione di essere amiconi da tanto, troppo tempo, finisci per rivelarti un corpo estraneo, o al più un cognome simpatico da sfottere, con annesso tritacarne mediatico pronto a maciullarti ancor prima di dimostrare con i fatti quanto si vale. E se i fatti ti daranno ragione il merito non sarà neppure tuo, ma magari di fattori esterni e contingenti, o magari del buon lavoro degli "amici" che ti hanno preceduto".
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