Si può dire che l’Inter ci abbia guadagnato cedendo Onana?
«Si può dire, sì. Proprio perché Sommer è più bravo tra i pali, mentre Onana lo è con i piedi. A livello economico i nerazzurri poi hanno ricavato tantissimo dalla cessione del calciatore al Manchester United, dato che il camerunense è stato venduto per più di 50 milioni di euro quando era stato prelevato a zero dall’Ajax. Io però non voglio parlare male di Onana, anzi: lui stava migliorando ancora, sia nella personalità che nel come gestiva il gioco della squadra».
Sommer è alto 183 centimetri. Alcuni lo definisco basso per stare in porta. E che questo possa diventare un oggettivo problema per chi ricopre il suo ruolo.
«No, è un’altezza giusta. Certo, fosse stato 185 centimetri sarebbe stato meglio, ma anche io sono 183 centimetri».
E direi che lei ha avuto una più che brillante carriera.
«Se guardiamo le partite di oggi i portieri escono molto meno sulle palle alte. Se trovi poi quelli da 188-190 centimetri possono essere avvantaggiati, ma attenzione: se non sono agili con le gambe fanno fatica sui tiri bassi, ma pure sulle palle alte. Invece se il pallone arriva frontalmente infatti il vantaggio dell’altezza esiste, ma se la sfera passa da un lato all’altro repentinamente, devi essere veloce con le gambe per poter indietreggiare e staccare».
Prima ha nominato Trubin e Vicario, anche loro sarebbero stati degli ottimi acquisti?
«Sì, vista la carta d’identità di Sommer. Qualora i nerazzurri avessero ingaggiato uno dei due sarebbe stati a posto per moltissimi anni. Questo non inficia l’arrivo dello svizzero. Sommer è più grande, ma sicuramente fino a oggi ha dimostrato la sua bravura».
Tra l’altro Sommer ha già inanellato 8 clean sheet, gli stessi di Onana in tutta la scorsa stagione in A.
«Io credo che al momento Sommer sia apprezzato dalla gente, ma non ancora così tanto come merita. I risultati e le statistiche dicono che il portiere e la fase difensiva della squadra siano da elogiare».
Quanto è concreto il merito di Sommer?
«Sicuramente c’è la sua mano. Un errore magari lo avrà ho commesso, ma certamente ha già determinato qualche partita con le sue parate in più interventi decisivi».
Possiamo paragonare Sommer ad Handanovic?
« Handanovic aveva giocato nel Rimini e nell’Udinese prima di firmare per l’Inter. Non è semplice l’impatto col mondo dei nerazzurri, ma lui era stato avvantaggiato dall’aver già giocato nel campionato italiano. Sommer per me dovrà ancora totalmente adattarsi alla Serie A, è normale. I due credo siano abbastanza simili. E quindi anche il modo di gestire le varie situazioni possono essere simili».
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