ultimora

Bordon: “Lavoro di Mazzarri buono, è stata una stagione con cambiamenti. Stasera…”

Francesco Parrone

A Lalaziosiamonoi.it, l’ex portiere nerazzurro Ivano Bordon ha parlato della sfida di questa sera tra Inter e Lazio: Bordon, sabato sera Inter-Lazio. Sembra tutto quasi scritto: missione impossibile agguantare l’Europa per la Lazio,...

A Lalaziosiamonoi.it, l'ex portiere nerazzurro Ivano Bordon ha parlato della sfida di questa sera tra Inter e Lazio:

Bordon, sabato sera Inter-Lazio. Sembra tutto quasi scritto: missione impossibile agguantare l'Europa per la Lazio, partita da chiudere alla svelta per evitare spiacevoli soprese per l’Inter. Solo Reja professa ancora fiducia nella qualificazione, mentre Mazzarri ancora si lecca le ferite del post derby? Che match vedremo?

Un match di valore, senz’altro giocato da due squadre con rose importanti e giocatori di talento. Certo, onestamente vedo più semplice il compito dei nerazzurri che, se non travolti da improvviso disfattismo, sono molto vicini alla qualificazione europea. Discorso diverso per i romani: ancora gridano vendetta i due pareggi con il Toro ed il Verona, occasioni sciupate che avrebbero blindato la partecipazione all’Europa League degli uomini di Reja. D’altronde una vittoria in trasferta potrebbe anche non bastare: il futuro europeo dei biancocelesti non è solo nelle loro mani.

Curiosando in casa Inter, le chiedo: dopo una stagione di alti e bassi come quella della “Beneamata”, Mazzarri a tinte neroazzurre se lo aspettava così?

Guardi, rispetto alla scorsa stagione va detto che l’Inter ha cambiato sistema di gioco, mentalità e modo di stare in campo, mica poco. Credo che il lavoro, che reputo buono, intrapreso da Mazzarri, sia solo all’inizio. Certo, qualche errore lo ha commesso anche lui, ma guardi anche la flessione che nel corso della stagione hanno fatto registrare proprio quei giocatori rivitalizzati dal livornese e che tiravano la carretta nella prima parte. Mi riferisco a Palacio, Jonathan, Alvarez… Sul calo di rendimento, credo che il tecnico ci possa fare poco e che anzi, ci debba necessariamente fare i conti. Per finire, poi, non sottovaluterei anche il trambusto e lo scossone della staffetta Moratti-Thohir: lì si è chiusa un’epoca, qualche spiazzamento lo avrà procurato di sicuro.

Magnati e investimenti a Milano, silenzi e aria di dismissione qui a Roma. Imparagonabile la portata del magnate indonesiano e quella del presidente Lotito, siamo d’accordo. Ma qui, in casa Lazio, la tifoseria non ne può più di ambizioni ridotte e scommesse calcistiche. Che idea si è fatto della contestazione?

Sono troppo lontano per conoscere la situazione e sbilanciarmi in qualche commento. Dico solo che se conosco la realtà delle città dove ci sono due squadre, la stupefacente stagione della Roma, infastidisce non poco la gente laziale e ne promuove un senso di rivalsa sportiva. Da lontano Lotito riscuote successo, è visto come un uomo di calcio assennato e accorto. Da quanto viene fuori, però, mi pare che questo non basti più al tifoso biancazzurro.