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In una lunga intervista a Reggiosera.it, Ivano Bordon ripercorre la sua carriera trascorsa in buona parte all'Inter dove l'ex portiere trascorse molti anni. Tornando alla sua carriera, sono due le scelte che Bordon rifarebbe in maniera diversa. "Due cose soprattutto: come già detto prima, chiederei a Bearzot il motivo per cui non mi ha convocato ai mondiali dell’86. L’altro fatto risale a quando giocavo con l’Inter. Sia io che Gabriele Oriali eravamo in periodo di svincolo ed entrambi venivamo corteggiati dalla Juventus".
"La dirigenza dell’Inter, però, si mise di traverso, temporeggiò facendoci immaginare il rinnovo del contratto… e fin quasi alla chiusura del mercato, quando dichiarò di avere altri programmi e ci invitò finalmente a cercare un’altra squadra. Eravamo stati semplicemente bloccati per impedirci di andare a rinforzare una squadra diretta concorrente per lo scudetto, e alla fine io mi ritrovai alla Sampdoria e Oriali alla Fiorentina. Dopo tutto ciò che io e Gabriele avevamo dato all’Inter forse ci meritavamo un trattamento migliore e oggi rimpiango di non aver avuto un contatto ancora più genuino con Mazzola e Beltrami, per potermeli trovare di fronte e rinfacciargli la loro ipocrisia".
"Certo, capisco il gioco delle Società, ma dopo i miei 17 anni all’Inter forse potevano comportarsi in modo diverso. Intendiamoci, alla Sampdoria sono stato benissimo. Ho trovato un presidente come Paolo Mantovani che si è rivelato sia un gran tifoso sia un intenditore di calcio, e ho scoperto un pubblico favoloso. Tre anni dove ho avuto l’onore di vincere il primo trofeo della storia blucerchiata, la Coppa Italia per club. Devo ammettere che in tutte le squadre dove ho militato, ho raccolto e ancora ricevo l’affetto dei tifosi, e questo mi gratifica di tutti gli sforzi profusi nel corso della mia carriera".
(Reggiosera.it)
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