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Borja Valero all’Inter? Sarebbe il quinto spagnolo della storia. Nei precedenti…

Riccardo Fusato

Se Borja Valero arriverà mai all’Inter, sarebbe il quinto spagnolo nella storia nerazzurra

Se Borja Valero arriverà mai all’Inter, sarebbe il quinto spagnolo nella storia nerazzurra. I quattro predecessori hanno avuto carriere diametralmente opposte. Tutte terminate sui libri di storia del calcio, ma per motivazioni ben differenti.Partiamo dagli spagnoli grazie ai quali l’Inter ha conquistato il mondo. Luisito Suarez e Joaquín Peiró. La Grande Inter girava attorno a tantissimi campioni, uno dei quali era proprio Luisito, Pallone d’oro nel 1960 proprio prima di arrivare a Milano. Poi con i nerazzurri vinse tre scudetti tra il 1963 e il 1966 perdendo quello del 1964 allo spareggio, e salì due volte consecutivamente sul tetto d’Europa e del mondo nel 1964 e 1965. Insomma, un pezzo della leggenda nerazzurra batte bandiera spagnola. Così come Peiró. Lui, spagnolo originario di Madrid, è arrivato a Milano dopo Suarez. Peiró resta in nerazzurro solo due stagioni, ma fa in tempo a vincere una Coppa Campioni e due Intercontinentali. Allora, in campionato, si potevano schierare solo due stranieri. Joaquin, nella gerarchia, stava alle spalle di due titolarissimi come Suarez e Jair. Così lasciò Milano e rimase in Italia scendendo nella Roma giallorossa (di cui divenne anche capitano e dove ritrovò Helenio Herrera). Gli spagnoli più recenti invece sono finiti nell’almanacco dell’indifferenza sportiva. Francisco Farinos in realtà un motivo di interesse lo aveva scatenato. Nel 2000 l’Inter lo aveva acquistato per 36 miliardi di lire dal Valencia. Una cifra esagerata all’epoca per un centrocampista. Spropositata se si pensa a quel che ha lasciato al Meazza e dintorni. Di Farinos si ricorda una grande partita, nel suo Mestalla, contro il Valencia in Coppa Uefa. Ritorno dei quarti di finale, Francesco Toldo espulso e cambi finiti. Francisco va in porta e l’Inter vince. Ecco, appunto, in porta. Giusto per riassumere i ricordi di Farinos in quei tre anni e mezzo di nerazzurro (sei mesi lì ha passati in prestito al Villarreal). L’ultimo in ordine cronologico è stato Martin Montoya. Arrivato dal Barcellona nell’estate del 2015, è ripartito per la Spagna il gennaio seguente. In mezzo tanti punti interrogativi e solo quattro presenze (3 in campionato e una in Coppa Italia) che non giustificano l’investimento. Il Betis Siviglia è una buona opzione per tutti, l’Inter per prima che si rende conto di aver fallito. Toccherà a Borja, se accadesse, rinfrescare e rialzare il binomio Inter-Spagna. O tutto o niente...

(Gazzetta dello Sport)