Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex dirigente del Milan Ariedo Braida ha raccontato i derby europei del passato e si è soffermato sulla doppia sfida di quest'anno che garantirà un'italiana in finale di Champions:
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Braida: “Leao troppo importante per il Milan. Sulla carta sì, l’Inter è favorita”
La settimana più tesa della sua vita?
—«Probabilmente sì, un derby così lascia il segno, si ricorda per sempre. Il calcio fa sognare e piangere, è una metafora della vita... e il derby è così, ti fa sognare e piangere».
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Direttore, ma questo derby? L’Inter è favorita, no?
—«Sulla carta sì, se Leao non giocherà può avere qualcosa in più. Leao è troppo importante, per il Milan è fondamentale, è uno dei giocatori che decidono le partite».
Chi è il simbolo di questo spirito, Tonali?
—«Tonali, sì, per quel suo furore gattusiano. Rino era l’espressione di chi vuole arrivare anche quando non ha più forze. Trovava sempre l’energia per superare gli ostacoli. In quelle situazioni, qualcuno cade e qualcuno li supera: non siamo tutti uguali».
Giochiamoci la domanda banale. Potendo togliere un giocatore all’Inter, chi?
—«Di solito in questi casi si pensa agli attaccanti perché in carriera ho visto sì difensori fantastici... ma sono gli attaccanti che spesso determinano. E io, nell’Inter, vedo Lautaro molto forte ma anche Lukaku e Dzeko».
E direttore, se si può dire, Marotta e Ausilio sono sempre stati interisti?
—«Certe cose non si dicono dai... Ma diciamo che qualcuno, in qualche momento della sua vita, ha detto qualche bugia...».
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