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BERGAMO, ITALY - SEPTEMBER 11: Ariedo Braida of US Cremonese looks on befo the Serie A match between Atalanta BC and US Cremonese at Gewiss Stadium on September 11, 2022 in Bergamo, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex dirigente del Milan Ariedo Braida ha raccontato i derby europei del passato e si è soffermato sulla doppia sfida di quest'anno che garantirà un'italiana in finale di Champions:
«Probabilmente sì, un derby così lascia il segno, si ricorda per sempre. Il calcio fa sognare e piangere, è una metafora della vita... e il derby è così, ti fa sognare e piangere».
«Sulla carta sì, se Leao non giocherà può avere qualcosa in più. Leao è troppo importante, per il Milan è fondamentale, è uno dei giocatori che decidono le partite».
«Tonali, sì, per quel suo furore gattusiano. Rino era l’espressione di chi vuole arrivare anche quando non ha più forze. Trovava sempre l’energia per superare gli ostacoli. In quelle situazioni, qualcuno cade e qualcuno li supera: non siamo tutti uguali».
«Di solito in questi casi si pensa agli attaccanti perché in carriera ho visto sì difensori fantastici... ma sono gli attaccanti che spesso determinano. E io, nell’Inter, vedo Lautaro molto forte ma anche Lukaku e Dzeko».
«Certe cose non si dicono dai... Ma diciamo che qualcuno, in qualche momento della sua vita, ha detto qualche bugia...».
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