Saulo Brambilla ha condiviso campo e spogliatoio con Federico Dimarco e Michele Di Gregorio, avversari sabato sera. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Brambilla ricorda i due ex compagni: "Ho cominciato a giocare con loro dagli otto anni e siamo stati compagni di squadra fino alla primavera, quindi intorno ai diciotto. Ci siamo trovati subito insieme al primo anno di Pulcini, tra tante squadre eravamo tutti nella stessa e non ci siamo più divisi. In totale sono quindi una decina di anni filati insieme".
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Brambilla: “Dimarco sempre stato assurdo, facilità di corsa incredibile. Di Gregorio…”
"Sia dai compagni che da avversari, tifosi e società, è sempre stato chiaro a tutti che Dimarco sarebbe stato un giocatore da alta Serie A, come potenzialità. Lui ha sempre giocato da terzino e segnava più di 20 gol a campionato: cose che non si vedono tutti i giorni. Anche Digre è sempre stato fortissimo. Mi ricordo che ha vinto più volte il premio di miglior portiere quando da piccoli disputavamo i tornei all'estero, era un giocatore fuori dal normale. Poi l'Inter ha preso Radu negli Allievi Nazionali e quindi lui ha cominciato a trovare un po' meno spazio: si alternavano".
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Dimarco?
—"Ha sempre fatto il terzino, ma lo trovavi in attacco a ogni azione. Componeva una coppia vincente con Bonazzoli: un Federico faceva 15 gol e 15 assist, l'altro 30 e 10".
Il suo mancino era già lo stesso che oggi gli interisti venerano?
—"È sempre stato assurdo, anche su punizione, in più aveva già il fisico che ha ora: una gamba spropositata e una facilità di corsa incredibile".
(Gazzetta dello Sport)
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