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Branca: “Europeo noioso. Italia e Spalletti, ecco cosa penso. Sono per la A a 18 squadre”

Gianni Pampinella Redattore 
L'ex direttore sportivo dell'Inter ha parlato anche dell'Europeo ed è tornato sulla fallimentare spedizione degli azzurri

Nella lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, Marco Branca ha parlato anche dell'Europeo ed è tornato sulla fallimentare spedizione degli azzurri. "Noioso, un’infinità di passaggi che tolgono solo spettacolo. Stanchezza o evoluzione del calcio? Forse entrambe, se sei stanco ti passi la palla facile: se ce l’hai tu, corri meno. Ma se quel calcio lo fa il City di Guardiola, che l’ha un po’ “inventato”, è spettacolare: se lo fanno altre squadre, un po’ meno".

Una brutta Italia, soprattutto.

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«Impossibile dire: Spalletti non è bravo. O non è stato recepito, o non si è spiegato bene. Era un’Italia spaventata: come se non sapesse cosa fare».

Si parlava di stanchezza: si gioca troppo?

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«Tantissimo, e i più bravi anche in Nazionale. Rimedi? Io sono per la Serie A a 18 squadre: altrimenti non c’è chance di recupero, il turnover degli allenatori non può bastare».

Detto da uno che lavora tanto sui giovani: la ricetta per tornare a valorizzare talenti?

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«Se si vuole che gli allenatori dei settori giovanili sentano come missione il crescere non tatticamente - a 12 anni si deve far apprendere altro - ma tecnicamente talenti, non devono essere sottopagati. Altrimenti pensano solo a vincere campionati, per sperare in una chiamata fra i professionisti, invece che a formare. È un investimento che i club devono fare: cercare maestri soprattutto di tecnica, più difficile da educare rispetto alla tattica: per sviluppare la fantasia che si sta perdendo, la voglia di puntare l’uomo che era la nostra forza e oggi non si insegna più. Oggi si insegna a passare la palla 25 volte per alzarsi di dieci metri...».


(Gazzetta dello Sport)