00:48 min

ultimora

Branchini: “Inter, il FFP mette paletti rilevanti. Sarebbe giusto rivederne i principi”

Marco Astori

Le parole del noto agente

Intervenuto ai microfoni del Corriere dello Sport, il noto agente Giovanni Branchini ha parlato del Financial Fair Play, commentando il gap formatosi in Serie A a causa di esso.

Giovanni Branchini, il Napoli, le milanesi e le romane come possono ridurre il gap? 

«Non è facile, perché si è creato nel tempo e non può essere colmato in due mesi o azzeccando 2-3 mosse. La fretta è il peggior nemico possibile per chi insegue ed è necessario pure che la Juventus rallenti o sbagli qualche mossa».

Milan, Inter e Roma hanno dovuto fare i conti con i vincoli del Fair Play Finanziario. Un problema in più? 

«Certo. Il Fair Play ti mette dei paletti rilevanti: ti spinge a ricorrere ai giovani, che hanno costi contenuti, e a cedere giocatori importanti».

Le norme dell’Uefa sono troppe severe per le proprietà che vogliono investire? 

«Si parla da tempo di rivedere i principi del Fair Play e probabilmente è giusto farlo. Non dico che certe norme siano severe, ma sono superate dalla realtà. Il Fair Play un effetto positivo l’ha avuto, ma probabilmente oggi le esigenze sono diverse. E anche i TPO, ovvero la possibilità di avere finanziamenti da fondi esterni ai club, devono essere rivisti, corretti, regolamentati e controllati».

La differenza tra la Juve e le altre è anche lo stadio di proprietà. 

«Uno stadio di proprietà garantisce più punti in classifica, ma a livello di ricavi il gap non è eccessivo perché i nostri tifosi spendono meno che in Inghilterra».

Quanto durerà ancora la dittatura bianconera? 

«Il Napoli non è così lontano dalla Juve. Bisogna che le altre azzecchino qualche campione in giovane età e che i bianconeri... frenino».