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Bremer: “Mio padre era un grande fan di Brehme. Idoli? Lucio e Ronaldinho. Lo scudetto…”

Gianni Pampinella Redattore 
In una lunga intervista a Marca, il difensore brasiliano fa il punto sulla stagione bianconera: "Siamo sulla strada giusta"

Dalle radici del suo nome, fino alla stagione altalenante della Juve. In una lunga intervista a Marca, Gleison Bremer affronta diversi argomenti. "Tutti mi chiedono se ho radici tedesche, ma mio padre era un grande fan di Andreas Brehme e mi ha dato il suo nome", spiega il brasiliano.

E chi era l'idolo di Bremer da bambino?

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"Mi piaceva molto Ronaldinho Gaúcho, ma quando sono cresciuto e ho iniziato a giocare come difensore centrale ho prestato molta attenzione a Lúcio. Quando sono venuto in Italia ho cominciato ad osservare Chiellini: la sua storia, le sue caratteristiche... Ha delle cose simili alle mie".

È rimasto sorpreso dalla brusca partenza di Allegri?

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"Nessuno poteva aspettarselo, nemmeno lui, che andasse via così. Forse potevo sentire che sarebbe venuto fuori, ma non così. E’ una cosa che non sta a noi giocatori giudicare. Siamo lavoratori, dobbiamo rispettarlo e guardare avanti. Ho solo parole di gratitudine per lui perché ha chiesto il mio acquisto e mi ha aiutato molto a crescere e a fare una stagione molto buona".

La Juventus ha pagato 47 milioni al Torino per il tuo acquisto nel 2022. Com'è cambiare squadra senza cambiare città?

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"È stato qualcosa di delicato, ma molto buono. Le cose in sé non sono cambiate molto: mia figlia, ad esempio, frequenta ancora la stessa scuola. I tifosi erano un po' turbati, non lo capivano, ma io ho un grande affetto per il Torino. È stata la squadra che mi ha aperto le porte dell'Europa, ma non potevo dire di no a uno dei club più grandi del mondo come la Juventus. Ho dovuto scegliere e sono molto felice. Grazie a Dio ho appena vinto il mio primo titolo, il primo che la Juve vince in tre anni, e spero che questo sia solo l'inizio, che ne arrivino tanti altri".


Cosa ha significato per la Juventus vincere nuovamente la Coppa dopo tre anni di siccità?

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"Quando sono arrivato mi hanno detto che il club era in "ricostruzione"... ma non sono molti i club che sono in quel processo che riescono a vincere un titolo. Lo abbiamo raggiunto e penso che siamo sulla strada giusta. C’è stato solo un cambio di allenatore e dirigente, abbiamo tutto per continuare a crescere. Tra 2-3 anni lotteremo per lo scudetto".

Cosa serve per vincere ancora lo scudetto?

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"Come ho già detto. Siamo una squadra in 'ricostruzione'. Dal Napoli è arrivato Cristiano Giuntoli e, al suo primo anno, abbiamo vinto la Coppa. Siamo una buona squadra, ma ci mancano alcuni tasselli fondamentali. Abbiamo giovani e abbiamo bisogno di calciatori più esperti. Penso che la prossima stagione, giocando in Champions League, la società farà rinforzi importanti e questo ci aiuterà a lottare per il titolo".

Il prossimo allenatore sarà brasiliano come Bremer?

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"[Ride] Tutti ne parlano, ma io non ne so ancora nulla. Vedremo chi verrà. Siamo la Juventus, quindi sarà sicuramente un buon allenatore. Spero che avremo una buona stagione".

Parliamo del futuro. Il tuo nome è stato accostato allo United, al Chelsea... ma hai un contratto fino al 2028 con la Juve. Ti vedi ancora a Torino?

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"Sì, la Premier è un campionato in cui tutti vogliono giocare, ma penso di essere in un grande club, il più grande del mondo e sono felice. Ho appena vinto il mio primo titolo e voglio fare la storia qui. È chiaro che non si può mai dire mai. Vedremo cosa succederà".

Sei stato accostato anche al Real Madrid. Ti piacerebbe giocare nella Liga in futuro?

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"Sì, ci sono club come il Real Madrid o il Barcellona che sono ai vertici del mondo. Inoltre LaLiga, Serie A e Premier sono i migliori campionati al mondo, quindi un giorno mi piacerebbe provarci, ma insisto, alla Juventus mi trovo bene".

(Marca)