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Giordano: “Icardi mi ricorda Inzaghi, il Napoli è la sua squadra ideale. Mauro e Maradona…”

L'ex attaccante del Napoli ha poi aggiunto: "Wanda non sarebbe un problema"

Matteo Pifferi

Lunga intervista concessa al Corriere dello Sport da Bruno Giordano, ex attaccante del Napoli, che ha parlato così del possibile approdo di Mauro Icardi al Napoli.

Icardi è l’attaccante giusto per il Napoli?

«È un ottimo goleador ma non è l’attaccante dei miei sogni».

Perché?

«Segna tanto ma partecipa poco alla manovra. Preferisco chi è in grado di contribuire alla costruzione del gioco facendone parte sempre, dialogando con gli altri. Icardi è un grande finalizzatore ma ha bisogno di una squadra che lo sostenga creando diverse occasioni a partita».

Il Napoli è quella squadra?

«Per fortuna sì. Ama fraseggiare, gioca in velocità, costruisce tanto. Tra Zielinski, Fabian, Mertens, Insigne e Callejon - e in attesa del mercato - ce ne sono di giocatori in grado di esaltarne le caratteristiche. Da questo punto di vista, Napoli può anche essere la sua squadra ideale perché costruisce più dell’Inter».

Da Giordano a Careca, da Higuain a Cavani: Icardi, eventualmente, potrà appartenere a questo prestigioso elenco di bomber azzurri?

«Segna tanto e può farlo anche al Napoli, ma ripeto: per me il grande attaccante è quello che abbina ai gol i movimenti che permettono alla squadra di sviluppare un gioco offensivo. Uno come Lewandowski o Suarez, ad esempio. O lo stesso Higuain, per restare in tema. Nello sviluppo della manovra, invece, Icardi è un po’ assente».

Un difetto che il tempo saprà curare?

«Un attaccante così non lo cambi. A 26 anni Icardi può crescere in personalità, questa è l’età giusta per diventare maturo, ma le caratteristiche tecniche sono quelle e restano quelle. E comunque non sarebbe un problema, anzi. Ancelotti ha già allenato un centravanti simile...».

Ovvero?

«Inzaghi. E con lui al Milan ha vinto tantissimo. Certo, tra Pirlo, Seedorf e Kakà, Pippo aveva la squadra a sua disposizione con la quale si divertiva e segnava tanto. Nel Napoli, con Icardi, dovrebbe accadere lo stesso. Se gli altri lo sostengono, lui si esalta e diventa implacabile. Altrimenti, quando viene a mancare la fluidità di manovra, rischiano tutti di andare in difficoltà».

Icardi con Milik o al posto di Milik?

«Possono giocare insieme, soprattutto se Ancelotti volesse riproporre il 4-4-2 dello scorso anno con due attaccanti. Milik è abituato a convivere con Lewandowski nella Polonia, è una punta che segna meno ma che fa giocare bene la squadra e potrebbe tornare utile anche per valorizzare le caratteristiche dell’argentino».

Con Icardi, il Napoli si avvicinerebbe alla Juventus?

«Sulla carta, ripensando agli ultimi arrivati, da De Ligt a Rabiot, la Juve ha addirittura dilatato la forbice dalle inseguitrici. Oggi - e ripeto, sulla carta - è un paio di gradini sopra al Napoli e anche all’Inter. Ma entrambe hanno una gran fortuna...».

Icardi vuole dire anche Wanda Nara...

«Ma Napoli è una città aperta e sarebbe pronta ad una grande accoglienza. Conosco lo spirito dei tifosi, dei cittadini. So quanto siano legati ai propri calciatori. E poi entrambi sono argentini e questa terra richiama un numero dieci del passato che qualcosina ha vinto da quelle parti...».

A proposito di Maradona, perché è di lui che si torna a parlare sempre: definì Icardi un traditore per la questione relativa a Maxi Lopez e la stessa Wanda.

«Ma Diego è talmente generoso che per il bene del suo Napoli sarebbe anche disposto a fare un passo indietro. Diego è talmente grande che non avrebbe alcun problema a “far pace” con Icardi. La sua priorità è sempre l’azzurro».

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