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Dimarco: “Mi insulteranno ma stimo Theo. Finale col City? Dolore e orgoglio. Dico a Thuram…”

Eva A. Provenzano Caporedattore 

-Sconfitta in finale di Champions?

Non ti voglio dire una cazzata però finita la partita, ero deluso, ero morto proprio, però il giorno dopo mi sono detto: 'Questa squadra è arrivata in finale di Champions e nessuno se lo aspettava, incontrando comunque squadre di valore e arriva col City quando tutti pensavano che avremmo preso 4 gol e che sarebbe finita in tragedia, invece ce la siamo giocata alla pari e questo dimostra quanto è forte il gruppo. Quando il gruppo è forte, le individualità vanno meglio. In quell'anno abbiamo avuto momenti difficili, siamo partiti malissimo però quando parli in spogliatoio escono fuori idee e consigli, dirsi le cose in faccia ci ha portato in finale di Champions. Io dopo la finale ero deluso perché perdere la finale di Champions è forse la più grossa delusione a livello di club però dall'altra parte mi son detto che abbiamo fatto qualcosa di unico, tenere testa al City, giocartela alla pari contro la squadra più forte del mondo è tanta roba. Quando giochi contro quelle squadre, sei tu la squadra che ha meno da perdere e forse vai in campo con più consapevolezza e con libertà mentale, loro avevano perso due anni prima col Chelsea, poteva succedere anche con noi. Riguardando la partita, non era il nostro momento.

Com è il tuo approccio alla partita?

La sera prima della partita giochiamo alla Play fino alle 23.30, poi faccio una videochiamata di cazzeggio con un mio amico, cerchiamo poi di fare dei pronostici sulla partita del giorno dopo, a volte lo azzecchiamo e a volte no. Prima di scendere in campo ascolto musica, un po' tutto, rap italiano, Gue Pequeno, Marracash, Shiva. Chi ho incontrato di VIP nerazzurri? Ho incontrato Fabio De Luigi, mi fa morire, ogni tanto ci sentiamo su Instagram, guardando i suoi film non riesco a smettere di ridere. Lui fa ridere appena apre bocca. 

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