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Dimarco: “Mi insulteranno ma stimo Theo. Finale col City? Dolore e orgoglio. Dico a Thuram…”

Eva A. Provenzano Caporedattore 

-Rapporto con i social?

Non leggo niente, non è facile ma l'ho imparato con gli anni, leggere meno possibile, non leggo i giornali. Se stai a leggerli tutti diventi matto. 

-Come si vive il ritiro?

A noi piace stare in ritiro, guardiamo la partita la sera prima, ridiamo, scherziamo, a noi piace. Fa gruppo. All'estero non c'è questa usanza, a noi italiani ci piace. Sia in casa che fuori cerchiamo di trovare un modo per divertirci.

-C'è un'Inter in cui avresti voluto giocare?

Nel Triplete. Mi sarebbe piaciuto giocare con Maicon, Eto'o, giocatore di uno spessore allucinante, lo vedevi dalla TV che trasferiva la sua aura, è incredibile.

-Ti ricordi la prima volta allo stadio?

Avevo 3 anni, andavo con lo zio e col nonno. Il rapporto coi tifosi va molto in base alle prestazioni, cerco sempre di trattare l'Inter in modo speciale, questa cosa mi aiuta per il rapporto con i tifosi. Pochi giocatori dal settore giovanile sono arrivati fissi in prima squadra, ne ricordo due: Balotelli e Santon, basta. Solo loro hanno giocato con continuità. 

-Mancini?

Non lo conoscevo, quando è tornato all'Inter l'ho conosciuto e me lo sono ritrovato in Nazionale, ho fatto due anni con lui.

-Tatuaggi?

Ce ne ho uno sulla coscia sullo scudetto, poi uno per mia moglie, poi per i miei figli e per il mio cane. Avevo anche uno scorpione perché è il mio segno zodiacale ma poi l'ho tolto.

-Quale partita senti particolarmente?

Solo il derby, mi puoi dire tutte le partite che vuoi ma la partita che mi gasa e mi dà quel qualcosa in più è il derby, per il tifoso interista di Milano, il derby non può essere paragonato a nulla, da tifoso Inter o Milan. Mi ricordo il derby del 4-2 con gol di Maicon da fuori, il 4-0 del Triplete, il 2-0 in 9, poi mi ricordo quelli che ho giocato. Mi ricordo anche le sconfitte perché quelle aiutano a crescere.

Inzaghi?

Negli anni lo impari a conoscere meglio, la sua forza è che anche nei momenti in cui non andavamo bene, lui stemperava con una battuta, portava leggerezza e tranquillità, è uno dei pregi maggiori. Anche grazie a quello ci ha portato a vincere lo scudetto. 

-Il fantacalcio?

Me lo chiedono tantissimi, anche non tifosi dell'Inter, mi fanno richieste di fare gol o assist. La maggior parte ti scrivono per quello, siamo tutti un po' degli allenatori. Io lo faccio con Bastoni, Vicario e altri nostri amici, è la prima che lo faccio da quando sono professionista. Potete chiedere a Darmian: quando ha fatto assist a Udine gli ho detto 'Grande Matte, +1 al fanta. Io ho preso Thuram, abbiamo fatto il fanta la sera prima di City-Inter, Marcus aveva fatto doppietta con l'Atalanta, a Monza non ha segnato, a Manchester non ha segnato e anche nelle partite dopo. Io lo facevo sempre giocare, l'ho pagato 190 crediti, testimoni i miei amici: prima della partita col Torino ho detto, adesso lo lascio fuori. Niente, ha fatto tripletta. Se mi toglie da una parte almeno mi dà dall'altra. Adesso non lo schiero più (Ride, ndr). 

-Collezioni?

Ho solo maglie, anche vecchie. Alcune arrivano dalle partite in cui ho giocato, altre no. Ne ho una di Kroos, ne ho anche una di Eto'o, ho quella di Buffon a Parma, quella di Messi autografata. Io preferisco Messi a Ronaldo.

(Fonte: The BSMT)


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