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In una lunga intervista rilasciata a Vanity Fair, Gianluigi Buffon racconta alcuni aneddoti del suo passato, come la manganellata ricevuta dalla polizia: "È una storia che risale a vent’anni fa. Dopo una partita diedi un passaggio a un tifoso del Parma. Al casello c’era un posto di blocco della polizia. Appena vide le luci blu, lui si dileguò. A confronto con loro rimasi solo io". Poi racconta: "Ho accuratamente evitato di drogarmi e doparmi, al massimo una canna. Semmai ricordo la nuvola di fumo che avvolge i tifosi della Casertana, una nebbia provocata non dai fumogeni, ma da 200 canne fumate tutte insieme: è come se la vedessi ora". Sugli scontri di Milano che hanno causato la morte di un ultrà, Daniele Belardinelli, il portiere aggiunge: "È difficile provare a contestualizzare quanto successo a Milano. L’odio è un vento osceno, da qualunque parte spiri, non solo in uno stadio perché ho il forte sospetto che il calcio, in tutto questo, reciti soltanto da pretesto".
(Gazzetta dello Sport)
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