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Si vede come una bandiera a vita nel Toro, come ad esempio sono stati Totti alla Roma e Zanetti all’Inter?
«Sarebbe una cosa bellissima. Come dico sempre, il Toro è e deve essere un punto di arrivo per tutti. Quindi se potessi giocare tutta la vita nel Toro sarebbe veramente bello per me».
Da un anno all’altro che cosa c’è di più in lei e nel Toro?
«Sono successe un sacco di cose... A livello personale ho maggiore consapevolezza. Un anno fa ero uno che provava a giocarsi le sue carte, ora mi sento molto più leader. Mi sento più responsabile, in grado di aiutare i compagni, di dare loro un consiglio. La squadra ha più sicurezza nel gioco. Siamo più uniti: si deve continuare su questa strada».
Quanto è importante per il Toro avere un’anima italiana così forte oggi composta da lei, Ricci, Bellanova e Pellegri?
«L’arrivo di Raoul ha consolidato molto il gruppo. È importante avere un’anima italiana, ma ancora più importante è avere un gruppo che capisca che cosa è il Toro, al di là delle nazionalità».
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