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In un'intervista a Fanpage.it, Nicolás Burdisso ha parlato così del suo passato in Italia, compreso il periodo all'Inter:
"Mi hanno ricordato poco fa che nessuno ha disputato sia il derby d'Italia (Juve-Inter ), il derby di Milano, il derby di Roma, il derby di Genova e quello di Torino. Questo è il riassunto dei miei anni in Italia, un posto che mi ha lasciato tantissimo ed è una parte di me e nel mio cuore so che tornerò a lavorarci".
Arrivo all'Inter.
"C'erano altre due squadre a volermi ma quando è venuta fuori l'Inter per me era la scelta numero uno, e ho lottato per questo. E lì avuto la possibilità di giocare cinque anni con grandissimi campioni".
Lei lasciò l'Inter proprio l'anno del Triplete.
"Ho sempre detto che mi ha fatto molto piacere per i miei ex compagni. Soprattutto la vittoria della Champions League. Appena finita la finale col Real Madrid io mi stavo preparando per giocare il mondiale (di Sudafrica ndr) e mi arrivò un messaggio da mister Mourinho che diceva ‘L'unica cosa della quale mi sono pentito quest'anno è che dovevi esserci anche tu con noi'. Questi gesti Mourinho li ha sempre avuti, anche oggi che continuiamo a essere in contatto".
Sente dunque un po' suo questo Triplete?
"Sì, perché conoscevo tutti, avevo giocato con tutti ma soprattutto perché volevo bene a tutti".
Su Zanetti e Totti, due capitani storici di Inter e Roma con i quali ha giocato, Burdisso racconta "Quello che mi impressionava di entrambi è la loro carica carismatica. Oggi forse si fa più fatica a trovare calciatori come loro due che avevano sempre una parola, un momento o anche solo uno sguardo per farti vedere che erano diversi".
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