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Burgnich: “Inter non pronta per l’Europa, troppo discontinua. Con l’Udinese…”

Francesco Parrone

Tarcisio Burgnich, é uno degli ex eccellenti di Inter–Udinese anche se in realtà é tuttora legato al club nerazzurro, con cui collabora come osservatore. Giovedì vedrà con sguardo particolarmente interessato una sfida importantissima...

Tarcisio Burgnich, é uno degli ex eccellenti di Inter-Udinese anche se in realtà é tuttora legato al club nerazzurro, con cui collabora come osservatore. Giovedì vedrà con sguardo particolarmente interessato una sfida importantissima per l'Inter che in tribuna avrà una motivazione in più, Thohir"Le motivazioni comunque l'Inter le aveva anche domenica contro l'Atalanta, ma continua ad alternare prestazioni buone ad altre meno accettabili. L'Inter un giorno fa bene e riesce a mettere sotto anche la Juve, un altro si fa schiacciare dall'avversario di turno. Il problema della squadra é la mancanza di continuità, un difetto che non la rende idonea a candidarsi per l'Europa. Andrebbe bene anche pareggiare a volte, ma non si possono perdere tante partite".

L'Udinese con i tre punti sul Sassuolo può tirare un bel sospiro di sollievo:"L'Udinese ha una buona qualità generale, ma non da alta classifica. Con i giocatori che ha, può lottare per rimanere sopra la zona salvezza".

Davvero non si poteva fare di più con questi giocatori? Magari cambiando modulo? "Guidolin conosce gli uomini che ha a disposizione e se utilizza il 3-5-1-1 é perché ha capito che deve pensare prima di tutto a limitare i danni e salvare la baracca. Lui gioca così perché ha giocatori che non sono al top".

Al top però sembra poterci arrivare un friulano, finalmente: "Temo che a frenare le ambizioni dei friulani sia proprio il nostro carattere. Ricordo quando ero ragazzino: anche mio padre mi diceva di pensare a lavorare e a studiare. Poi come andava, andava. Non insistiamo, ci manca il carattere, siamo fatalisti, non ci imponiamo. E poi c'è il discorso che i nostri giocatori giovani, quelli italiani intendo, costano tanto. Oggi si preferisce prendere gli stranieri che costano meno. L'Inter in campo la domenica manda 11 stranieri: ai miei tempi, se un titolare usciva, il sostituto era un giovane ventenne del vivaio. Oggi non é più così".

Guardando al futuro, colpisce il primo 'colpo' di mercato bianconero: un giocatore di 32 anni, non proprio in linea con la politica societaria. Cosa ne pensa? "Che Pozzo pensa a salvare la baracca e preferisce puntare su gente esperta. E' difficile fare risultato con troppi giovani in squadra e quindi si 'cautela' per evitare rischi di serie B".

Dopo questo che Pozzo ha definito 'anno terribile', Guidoli pare in bilico. E' arrivato il momento di cambiare, dare una svolta all'ambiente? "Non lo so, non posso esprimermi se non conosco bene la situazione. Solitamente quando arriva una novità in panchina, i giocatori si danno più da fare. Può anche accadere che sia l'allenatore a non sentire più le giuste motivazioni, soprattutto se riceve tre bastonate come quelle assestate ultimamente dal Paròn a Guidolin. Certo é che un allenatore così non si può mettere in discussione".

A San Siro, domani, come andrà? "Se l'Inter si darà da fare, saprà rendersi abbastanza pericoloso. Da parte sua, se l'Udinese giocherà con intelligenza, come ha fatto l'Atalanta, potrà fare bene. Il trucco é saper aspettare, non andare a San Siro con l'idea di attaccare".