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Calamai (GdS): “Inter prima non per caso ma serve un leader. In 10 contro 11…”

Il noto editorialista della Gazzetta dello Sport, Luca Calamai, ha detto la sua sul momento dell’Inter: “Il mitico Liedholm sosteneva che in dieci si gioca meglio. Tesi provocatoria, ma non campata in aria. L’Inter di Mancini, a...

Riccardo Fusato

Il noto editorialista della Gazzetta dello Sport, Luca Calamai, ha detto la sua sul momento dell'Inter: "Il mitico Liedholm sosteneva che in dieci si gioca meglio. Tesi provocatoria, ma non campata in aria. L’Inter di Mancini, a esempio, è un perfetto spot del Liedholm-pensiero. Negli ultimi due turni la squadra nerazzurra ha preso corpo quando si è trovata in inferiorità numerica. Quasi che avesse bisogno di essere scossa, o provocata per tirar fuori il meglio. L’Inter per una notte si riprende il primo posto, archivia il digiuno di gol di Icardi e mostra con orgoglio i numeri della sua difesa. La meno battuta del campionato grazie anche a una perla finale di Handanovic. Tre indizi che fanno una prova: l’Inter non è in testa per caso. Ma è indiscutibile che, in questo momento, i nerazzurri sono un passo indietro rispetto a Roma e Napoli. Soprattutto in mezzo al campo l’Inter è ancora un cantiere. Non si capisce chi dovrebbe dare qualità in partenza alla manovra e non si intravede una «figura» in grado di assumere la leadership. Mancini ha chiesto tempo. E questo primo posto è un assist fantastico per il tecnico nerazzurro. Poi, eventualmente, Mancini a gennaio andrà a bussare ancora alla porta di Thohir: l’estate scorsa aveva chiesto come primo acquisto il formidabile Yaya Tourè. L’uomo-squadra che manca a quest’Inter e che è quasi impossibile trovare in giro per il mondo. Chissà se il Mancio ha idee alternative. "