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Acerbi nel trappolone
—Anche Acerbi, venerdì, è cascato nel trappolone di Allegri che, ogni volta che può, assegna lo scudetto all’Inter. «Noi dobbiamo vincere per forza? — ha detto il nerazzurro — Ma se da tre anni facciamo mercato a zero quando la Juve ha speso 200 milioni». Rassegniamoci perché il giochetto, per quanto stucchevole, rischia di andare avanti fino all’ultima giornata dimenticando che alla fine vinci (o perdi) per quello che fai sul campo, non per il monte stipendi o le spese sul mercato, magari fatto seguendo un algoritmo. La Juve ha approfittato del pari dell’Inter a Genova battendo la Roma con una partita tosta e un gol di Rabiot. Due sono i punti di distacco tra due squadre che viaggiano a ritmi sostenuti (dovessero vincere nell’ultima di andata la proiezione sarebbe 96 punti per l’Inter, 92 per la Juve), sono squadre diverse, che giocano seriamente a calcio e il loro è un grande duello. Godiamocelo.
Milan da 3 punti
—Il Milan non accende luminarie — meno che mai le accende Leao —, ma fa i tre punti che voleva contro il Sassuolo, avversario sempre complicato per i rossoneri. Pioli puntella il terzo posto portando a 3 punti il vantaggio sulla quarta (la Fiorentina) e a 5 quello sulla quinta, il Bologna, che ieri ha perso 3-0 a Udine lasciando il titolo di squadra dei miracoli, appunto, alla Fiorentina. Ma anche qui la storia è ancora tutta da scrivere”, si legge.
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