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Calcagno (CorSera): “Capello poteva risparmiarsi Calciopoli. E’ come quando…”

Francesco Parrone

Secondo il giornalista le dichiarazioni del tecnico sono state fuori luogo

Il giornalista del Corriere della Sera, Domenico Calcagno, commenta le parole di Fabio Capello durante la conferenza stampa di presentazione avvenuta a Nanchino"Fabio Capello non è mai stato un diplomatico, tantomeno raffinato. Anche Ibrahimovic, quando nel suo libro racconta l’incontro con l’allenatore, ammette di essere rimasto sorpreso e quasi intimidito dai suoi modi bruschi e a Zlatan quelli che badano al sodo sono sempre piaciuti. Capello è giustamente orgoglioso dei tanti titoli collezionati in giro per il mondo, però «i due scudetti vinti sul campo con Zambrotta, che poi ci hanno tolto» ieri poteva (e doveva) lasciarli perdere. Perché è vero che l’Inter non è più di Massimo Moratti ma del gruppo Suning, che magari a Jindong Zhang di Calciopoli importa nulla e che Capello è stato assunto per allenare lo Jiangsu e non i nerazzurri.

Però Suning, il suo nuovo datore di lavoro, è proprietario dell’Inter e un minimo di riguardo, di delicatezza per le passate, burrascose vicende non avrebbe fatto male. Capello è un po’ come quello che racconta una barzelletta sui carabinieri in una caserma dei carabinieri. Bene che vada crea imbarazzo. Un conto è essere dei duri, un altro non rendersi conto che quando si mette la maglia di un ex nemico occorre pesare almeno un po’ le parole".

(Fonte: Domenico Calcagno, Corriere della Sera 15/6/17)