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Il giornalista Domenico Calcagno, dal Corriere della Sera racconta la bella favola di Gabigol tanto amato dai tifosi nerazzurri: "L’eccezionalità di Gabriel Barbosa Almeida non è l’aver segnato il primo gol per l’Inter a Bologna come fece Ronaldo 20 anni fa e non è neppure l’essere costato più del Fenomeno (30 milioni di euro contro 48 miliardi di lire). Ronaldo, quando fece centro al Dall’Ara, aveva quasi un anno in più di Gabigol, ma aveva già lasciato segni dappertutto (95 gol tra Brasile, Olanda e Spagna, più di altri 20 con la Seleçao, Gabi ne ha fatti 24 col Santos e 2 in Nazionale). L’eccezionalità è il legame forte e sincero tra il ragazzo di Sao Bernardo do Campo e la tifoseria nerazzurra, celebre per aver bruciato giovani di belle speranze a vagoni. Voler bene al Fenomeno era facilissimo, voler bene a Gabigol è un’altra faccenda.
Poteva essere una storia già finita, invece è un grande amore. Ha avuto anche fortuna Gabi perché la rabona confezionata sul 3-0 contro la Lazio, sullo 0-0 avrebbe scatenato l’ira e non l’esultanza di San Siro. Ma il contesto ha sempre la sua importanza. E sarà il soprannome, sarà la liturgia dell’ingresso in campo, sarà quello che vi pare, ma i primi applausi, regalati un po’ così, sono diventati col tempo convinti, sentiti. Non esiste, probabilmente, una spiegazione razionale. Ma questo è in fondo il calcio, secondo Gianni Brera un «mistero senza fine bello»".
(Fonte: Domenico Calcagno, Corriere della Sera 20/02/17)
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