Il presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, Umberto Calcagno, ha preso posizione su quanto accaduto a Lukaku ieri durante Juve-Inter: "Credo che, oggi più che mai, sia del tutto evidente che il nostro mondo non potrà mai contrastare una serie di episodi tutti caratterizzati dalla stessa matrice. Purtroppo siamo lo specchio della società nella quale viviamo, molti pseudo-tifosi portano allo stadio le cattive abitudini che hanno nella vita di tutti i giorni. Il calcio è una cassa di risonanza molto importante e abbiamo bisogno di interventi anche da parte delle autorità, da soli non potremo mai vincere questa battaglia. Per fortuna abbiamo più strumenti rispetto al passato, per esempio gli stadi nuovi come quello della Juventus: mi auguro vengano individuati quanto prima questi soggetti e allontanati per anni dagli stadi", le sue parole a Tuttomercatoweb.com.
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Presidente AssoCalciatori: “Calcio specchio della società. Solidarietà ovvia a Lukaku ma…”
Dall'AIC arriva un messaggio di solidarietà al giocatore.
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"Ovviamente sì, ma i messaggi di solidarietà devono essere propositivi. Dobbiamo trovare soluzioni al problema, altrimenti siamo sempre lì a mandare messaggi di solidarietà".
Non le chiediamo un commento sulle decisioni arbitrali. Da ex calciatore, però, può immaginare come si è sentito Lukaku, espulso dopo aver subito insulti razzisti?
"Se sommiamo la tensione di una partita di quel livello a quelle derivanti da eventi di questo tipo, mettiamo i calciatori in una situazione ingiusta. Diciamo tutti, da tempo e con forza, che il razzismo deve andare fuori dagli stadi: siamo nel 2023 e non possiamo non avere gli strumenti per individuare con certezza e celerità chi se ne rende protagonista, anche nell'immediatezza della partita. A me piace poco l'idea di bloccare la gara, ma dobbiamo porci nelle condizioni di combattere il razzismo con massima sicurezza e massima celerità".
Passano gli anni, al massimo migliorano gli strumenti, ma la situazione non sembra cambiare.
Anche perché non è un bello spot per il nostro calcio: all'estero oggi si parla solo di Lukaku e degli italiani razzisti.
"È fuori di dubbio ed è un altro motivo per cui combattere questa piaga. Poi c'è da dire che noi siamo molto bravi a mettere in risalto le cose che non vanno bene. In Inghilterra o in Spagna sono più bravi di noi a promuoversi. E non parlo di raccontare storielle, ma di raccontare bene le cose fatte per bene".
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