
Gianfelice Facchetti non dimentica. Nessuno dovrebbe farlo. Il processo di Calciopoli che portò alla condanna di chi per anni aveva manovrato in maniera sleale il sistema calcio è tornato sotto i riflettori per presunte nuove rivelazioni. Su questo nuovo (ma il sistema è antico) ripescaggio si è espresso il figlio di Giacinto, che in quel processo ha avuto una parte da protagonista: "Me la porto come una medaglia sul petto, una di quelle cose di cui andare orgogliosi: essere stato tra i pochi testimoni ("de relato") nel processo di Napoli che ha portato alla sbarra e condannato, la cricca (i nomi metteteli voi!) che la faceva da padrone nel calcio nostrano. Lo faccio oggi, una volta di più, mentre assisto all'ennesima opportunità offerta di mistificare, buttarla in caciara e mescolare le carte".
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