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Calciopoli – La profezia della Casoria sulla prescrizione. Domani la parola fine?

Domani è atteso il pronunciamento della Cassazione in merito al processo di Calciopoli. Si risucirà a mettere la parola fine ad uno dei più grandi scandali del nostro calcio? La Gazzetta dello Sport riassume un po’ di numeri per...

Sabine Bertagna

Domani è atteso il pronunciamento della Cassazione in merito al processo di Calciopoli. Si risucirà a mettere la parola fine ad uno dei più grandi scandali del nostro calcio? La Gazzetta dello Sport riassume un po' di numeri per riassumere l'infinita vicenda processuale. 3247 giorni trascorsi dalla pubblicazione sui giornali delle prime intercettazioni (2 maggio 2006) al pronunciamento della Cassazione, atteso domani sulle condanne dei processi d’Appello: 2 anni e 4 mesi a Moggi per associazione a delinquere (la frode sportiva era già prescritta), 2 anni a Mazzini e Pairetto, 1 anno a De Santis e 10 mesi a Dattilo e Bertini, che hanno rinunciato alla prescrizione, per frode sportiva; un anno e 8 mesi a Giraudo, l’unico condannato del rito abbreviato.

La 3a Sezione della Cassazione (presidente Aldo Fiale, p.g. Gabriele Mazzotta) dovrà quindi confermare o meno se i reati, pur caduti in prescrizione, sono stati effettivamente commessi. Fondamentali saranno le motivazioni, che diranno se i giudici hanno condiviso l'impianto dell'accusa d'Appello. Nel caso in cui non venisse presa una posizione ferma, cosa che secondo la Gazzetta dello Sport si augurano Moggi e Andrea Agnelli, la Juventus tornerebbe alla carica con la Figc su danni e scudetti. 

PRESCRIZIONE - Teresa Casoria, presidente contestata della 9a Sezione del Tribunale di Napoli, parlava stranamente di prescrizione ancora prima di firmare la sentenza di 1° grado (14 novembre 2011): «Vuoi fare le cose alla perfezione, ma tanto qui finisce sempre tutto con dichiarazioni di prescrizione» avrebbe detto ad un collega. Una profezia? Per arrivare alla sentenza di primo grado ci sono voluti quasi due anni e mesi. E qualcuno insinua che ci abbia messo del suo.