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Calcioscommesse, anche dirigenti e tecnici coinvolti. E Mauri…

Computer e telefoni che potrebbero raccontare le ultime verità su come gli Zingari abbiano fatto a truccare partite del campionati di serie A dal 2009 al 2011. Nell’inchiesta sul calcioscommesse entrano per la prima volta dirigenti e tecnici...

Lorenzo Roca

Computer e telefoni che potrebbero raccontare le ultime verità su come gli Zingari abbiano fatto a truccare partite del campionati di serie A dal 2009 al 2011. Nell’inchiesta sul calcioscommesse entrano per la prima volta dirigenti e tecnici delle squadre di A con l’accusa di aver collaborato (e guadagnato) con l’associazione, truccando almeno 40 partite. Lo scrive la procura di Cremona nella nuova richiesta di proroga delle indagini preliminari notificata nei giorni scorsi a 44 indagati. Un documento che testimonia come le indagini non siano affatto finite. E come, nonostante l’indifferenza della Federcalcio, sul tavolo dei magistrati siano finite nuove telefonate, nomi, cognomi e tabulati che rischiano di inchiodare definitivamente le persone già coinvolte nell’inchiesta (tra le quali Stefano Mauri, arrestato a giugno e per il quale non è cominciata nemmeno l’inchiesta sportiva) ma soprattutto di allargare notevolmente il giro. I due atti servono per capire cosa è accaduto in Lazio-Genoa e Lecce-Lazio dove i magistrati sono convinti che i capi dell'organizzazione presero accordi con i giocatori, partendo dal capitano della Lazio, Stefano Mauri, perché si verificasse l’over (come poi effettivamente accadde). Per dimostrarlo verranno analizzate «circa 200 apparecchiature informatiche. Ma c’è di più. È ancora in corso di identificazione un personaggio che teneva i contatti tra il sodalizio e dirigenti e tecnici delle squadre di serie A e che pretendeva per le sue prestazioni somme dell’ordine delle centinaia di migliaia di euro a partita. È il mister X. Anzi i due mister X che ormai gli uomini del Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia hanno individuato. I due avevano contatti con i giocatori e con i dirigenti e presidenti (questa una novità importante) di parecchie squadre di serie A. Lavoravano come allibratori (piazzavano per conto loro le scommesse) e in cambio rivendevano su piazza le informazioni dietro pagamenti in contanti di centinaia di migliaia di euro. I nomi sono sulla scrivania dei magistrati. Da qualche giorno ci sono anche i loro tabulati telefonici degli ultimi due anni, con i nomi di tutte le persone con cui hanno avuto rapporti.