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"Ognuno di noi ha la propria coscienza e il proprio modo di fare. Se proprio devo entrare in certi argomenti, personalmente mi sento in imbarazzo a difendere certi sfigatelli. Sono 40-50 sfigati..." Queste le parole di Cesare Prandelli datate 1° giugno, con le quali il ct della Nazionale minimizzava l'ennesimo scandalo del calcio. Questi "sfigatelli" erano talmente inoffensivi che avevano, pensate un po', elaborato un listino che, a seconda della tipologia della partita, distribuiva compensi più o meno importanti.
LISTINO. Volevi venderti una partita di fine campionato e aggiudicarti la salvezza? 150.000€. Ti bastavano tre punti? 70.000€. Un favore ad una squadra amica senza farti troppo male? 50.000€. E se avevi un over da vendere agli scommettitori ti aggiudicavi un bel 30.000€. Il listino è nero su bianco in Procura, ora.
COSA FA IL CALCIO? Stiamo ancora dibattendo sulle riforme indispensabili nella giustizia sportiva, sull'omessa denuncia, sul ruolo dei pentiti, ma ancora nessuno ha riflettutto seriamente su quello che accadeva nel nostro calcio in serie B, ma anche in serie A. Sul fatto che nessuno se ne fosse accorto. O ancora peggio che chi se ne era inevitabilmente accorto anche solo con un sospetto, alla fine avesse fatto finta di nulla. Spalluccie. Penoso che si sia ricominciato il campionato come se non fosse successo niente. Che si sia trattato Conte come un eroe di guerra. Che si intervisti Stellini facendo passare il calcioscommesse come una malattia che colpisce i giocatori a loro insaputa. Penoso.
ARCHIVIAZIONE. Per Ranocchia, come ha confermato ieri il suo legale, è arrivata l'archiviazione. Per lui nessun coinvolgimento a livello penale. Per quanto riguarda l'ambito sportivo rischia una squalifica per omessa denuncia così come Gazzi e Barreto (nessuno indagato). Anche se il legale di Andrea ha aggiunto che, nel caso in cui Ranocchia venisse convocato dalla giustizia sportiva, il suo assistito ribadirà quanto affermato in Procura. Che non era a conoscenza di quanto accaduto.
ALL'OSCURO DI TUTTO. La posizione di Conte rimane immutata. Tutto si svolgeva misteriosamente alle sue spalle. Non sapeva nulla della proposta dei giocatori Luca Fusco e Massimo Ganci e del team manager Cosimo D’angelo, che offrirono150mila euro a 16 calciatori Bari. Si trattava di Andrea Masiello, Cristian Stellini, Davide Lanzafame, Vitali Kutuzov, Marco Esposito, Nicola Santoni, Alessandro Parisi, Daniele De Vezze, Gianluca Galasso, Simone Bonomi, Francesco Caputo. Ora in pratica l’intera rosa rischia il deferimento per omessa denuncia. Non deve essere semplice per un allenatore-motivatore come Antonio venire a patti con questa realtà. I giocatori da lui allenati giocavano contro e lui non si è mai accorto di niente. Pazzesco.
Twitter @SBertagna
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