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È denso di dettagli il primo verbale d’interrogatorio di Hristian Ilievsky davanti al giudice dell’indagine preliminare di Cremona, soprattutto su un altro incontro sospetto, Lecce-Lazio del 22 maggio 2011, riconoscendo in foto alcuni giocatori leccesi a suo dire coinvolti nella combine, tra cui Stefano Ferrario. Nel verbale del 28 aprile lo scommettitore macedone ha parlato, fra l’altro, del ristorante in cui s’incontrò con Gervasoni e il serbo Almir Gecig: «Ho cenato con lui in un ristorante di lusso che appartiene a Seedorf, ricordo che erano presenti anche Galliani e Cafu, seduti a un altro tavolo. Mi ricordo che c’era la campagna di aiuto per i terremotati giapponesi, in quell’occasione ho dato dei soldi a Gervasoni ma non ricordo per che cosa. Non ricordo se fu prima o dopo Lazio-Genova». L’accordo sottobanco per quell’incontro finito 4-2 per i biancocelesti (primo tempo 1-1), che gli inquirenti considerano già provato dalla presenza dei telefoni usati dagli «zingari» in prossimità di Formello, secondo Ilievski andò così: «Venivo chiamato alle 2 di notte da Gervasoni e il giorno dopo già volavo verso Roma». Lì lo raggiunse Zamperini, ex giocatore delle giovanili di Roma e Lazio, proponendogli di aggiustare il risultato: «Ha cominciato a chiamare e mi ha detto che potevamo andare a Formello al ritiro della Lazio. Siamo entrati dentro e abbiamo aspettato che arrivasse Mauri al parcheggio... Anch’io ero sorpreso del fatto di avermi portato al ritiro della Lazio, cioè in un luogo così importante. Siamo proprio entrati all’interno del campus. È arrivato Mauri e ci siamo presentati, io sono un appassionato e conoscevo la sua fisionomia. Zamperini mi ha presentato Mauri e gli riferiva che io ero la persona che poteva dargli i soldi per combinare la partita. Mauri gli rispondeva che andava bene così, ma la partita era già stata combinata. Io gli riferivo che ero disposto a dargli 350 mila euro per un Over e la vittoria della Lazio, alla quale del resto servivano i soldi per andare nelle coppe europee Mauri mi rispose che ci dava il regalo dell’1-1 primo tempo come risultato sicuro... Chiesi a Mauri come potevo essergli riconoscente, mi rispose di mettermi a posto con Zamperini. Davanti a me Mauri chiamò Milanetto, dicendogli che due persone avrebbero raggiunto Genova per incontrare i giocatori del Genoa».
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