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Oggi, intorno all’ora di pranzo, da Roma a Torino, da Milano a Firenze passando per Bari e Napoli, un brivido di passerà per la schiena del calcio italiano. A quell’ora, in un ufficio del tribunale di Cremona, il gip Guido Salvini, incaricherà infatti tre periti di “aprire” le circa 200 apparecchiature (telefoni, smartphone e tablet) sequestrate agli arrestati e agli indagati (per lo più calciatori) in questi due anni di indagine sul calcioscommesse, e di leggere e analizzarne il contenuto: con «particolare attenzione alle chat e ai software di Istant Messaging o Voip, in quanto - scrive Salvini - dagli atti è emerso che le conversazioni mediante tali canali hanno avuto una parte significativa nei rapporti tra gli indagati proprio per la definizione degli accordi».
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