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La classifica subisce una nuova rivoluzione, eppure non si sono giocate partite. Il Napoli ottiene la cancellazione dei 2 punti di penalizzazione e risale in classifica. Un colpo di spugna, scrive Repubblica, che riapre (se mai si fosse chiusa) la discussione sulla giustizia sportiva e proietta la squadra partenopea al secondo posto in classifica. Assolti anche Paolo Cannavaro e Gianluca Grava (che rivedono il campo) perché "il fatto non sussiste". Ribaltone anche per la posizione del portiere Gianello, autore della confessione e di un patteggiamento. Viene a cadere l'illecito, che si trasforma in slealtà sportiva e il fatto più grave imputabile al portiere diventa la debolezza dello scommettitore, che cerca informazioni per le sue puntate. Al giocatore 21 mesi di squalifica, al Napoli 50.000 euro di ammenda (responsabilità oggettiva).
Repubblica si interroga quindi, un po' come tutti noi, sulla "diversificazione delle pene" indicando l'esistenza di un metaforico "tariffario", che dall'estate ad oggi è cambiato spesso. Questione di peso politicoe di blasone? Paura di punire squadre in corsa per obiettivi importanti? Fatto è che le posizioni della Lazio e di Mauri rimangono sospese. E nell'insieme sembra tutto un gran pasticcio. All'italiana.
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