Luca Caldirola, difensore del Benevento cresciuto nelle giovanili dell'Inter, ha riavvolto il nastro della sua carriera scavando nei ricordi della lunga avventura in nerazzurro.
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Caldirola: “Ero milanista, non volevo andare all’Inter. Quella volta in cui Mou…”
Il racconto dell'ex difensore dell'Inter tra le giovanili e l'Inter del Triplete
A otto anni durante un torneo viene notato dagli osservatori dell’Inter: "Era molto strano. A quell’età non ti rendi realmente conto di giocare per una squadra così importante. Ricordo i miei pianti. Ero tifoso del Milan e non volevo andare all’Inter". Poi a 14 anni la fascia da capitano dell'Inter: "Ero un capitano atipico. Sempre silenzioso. Fu Depaoli a farmi capire l’importanza di portare la fascia dell’Inter".
Poi la firma sul primo contratto all'età di 15 anni: "Arrivarono parecchie chiamate da squadre inglesi tra cui il Tottenham, la mia preferita. Mi piaceva l’idea di giocare in Inghilterra, ma mia madre non voleva lasciassi l’Italia. Grazie ad Ausilio firmai il primo contatto con l’Inter".
Su Mourinho: "Lui è speciale. E’ dotato di un’intelligenza incredibile. Ha un modo di parlare magico. Ti fa venir voglia di mangiare l’erba. Un ricordo? L’anno del Triplete dovevamo giocare a Udine e io ero l’unico difensore centrale di ruolo disponibile. Ricordo che la mattina in hotel mi chiamò in disparte. Io ero quasi intimorito. Mi disse che aveva pensato di farmi giocare, ma che non se la sentiva di rischiarmi in un match delicato. Apprezzai molto questo gesto, non era tenuto a dare spiegazioni a un ragazzino di 18 anni. Lo incontrai qualche anno dopo in un’amichevole estiva tra Werder Brema e Chelsea. Mi chiamò il magazziniere prima della partita dicendomi che Mourinho mi stava cercando. Rimasi spiazzato, si ricordava ancora di me".
Caldirola rivela il ricordo più bello in maglia nerazzurra: "L’esordio in Champions League. Inspiegabile a parole".
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