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C’è un’Inter con e una senza senza Calhanoglu. Cecchino, una fase è mancata più di tutte

Andrea Della Sala Redattore 
Il regista ha ripreso il suo posto in regia. Decisivo in costruzione, fondamentale come diga davanti alla difesa

Vittoria importante per l'Inter in Champions contro l'Arsenal, ora i nerazzurri sono saliti a 10 punti in classifica a soli 2 dalla vetta. Vittoria targata Hakan Calhanoglu. E non solo per il rigore trasformato. L'Inter ha ritrovato la sua guida in mezzo al campo.

"Esiste un’Inter senza e una con Calha. Una verticale e lucida come certi palazzi di Istanbul e un’altra che non svetta, anche perché priva di Hakan. Nelle ultime due settimane e mezzo i nerazzurri hanno verificato sulla loro pelle quanto sia scomodo ritrovarsi senza il loro regista “totale”, universale, multiuso: il coltellino che Inzaghi vorrebbe in tasca per ogni occasione. Poi ieri, nel riabbracciare Hakan, tutti si sono ricordati di quella vecchia specialità della casa. Il 20 in nerazzurro dal dischetto è una statua di ghiaccio, inutile che Raya abbia vagamente provato a intimidirlo", spiega La Gazzetta dello Sport.

Nell' 1-0 soffertissimo contro l’Arsenal, bagnato da un suo gol, Hakan Calhanoglu è ripartito dall’inizio dopo 17 giorni. Lultima da titolare risaliva al 20 ottobre in casa della Roma, quando dopo 12’ appena l’adduttore della coscia sinistra aveva improvvisamente tirato. È rimasto fuori giusto un paio di partite di campionato – i fuochi d’artificio con la Juve e la trasferta di Empoli – più una di Champions a Berna, poi domenica scorsa contro il Venezia è tornato dalla panchina per 20’, utili a risentire i cori che piovono sempre dalla Nord per lui. All’Inter era mancato in costruzione, nei lanci laser e nel gioco corto, ma più ancora nella diga davanti alla difesa, come mostrato ieri nella trincea del secondo tempo. Diversi colleghi volenterosi – da Zielinski e Barella e perfino Mkhityaran – si sono impegnati a occupare le sue terre nel mentre, ma nessuno ha garantito lo stesso standard di eccellenza nelle due fasi.

"L’Inter ha voluto recuperare il centrocampista da cui tutto passa con calma, senza forzare niente e con in testa proprio questo complicatissimo doppio slalom tra Champions e Serie A. Primo paletto Arteta, secondo Conte. Anche per questo, pensando allo scontro diretto di domenica, Calha è uscito prima del 70esimo dando il cinque ad Asllani, anche lui reduce da infortunio. Adesso nel pallottoliere dei rigori siamo arrivati a 19 in nerazzurro, a cui andrebbero pure aggiunti i tre quando era vestito di rossonero. Dal suo arrivo all’Inter, il turco non ne ha sbagliato mezzo. Nello stesso periodo, tra gli altri che in Europa hanno segnato il 100% dei rigori, il turco è quello che ne ha calciati un numero maggiore. Come a dire, un altro così in giro non lo si trova, anche perché sa trovare sempre un modo diverso per colpire. Di solito lancia dei fulmini agli angoli come Zeus, stavolta ha colto il movimento troppo rapido di Raya ed è bastata un tiretto, anomalo e morbido, al centro", aggiunge Gazzetta.