Calhanoglu, direttore d’orchestra e cecchino: l’Inter se lo gode, il Milan lo rimpiange

Tra i protagonisti del successo dell'Inter contro l'Udinese c'è anche Hakan Calhanoglu: il centrocampista turco ha segnato la rete che ha sbloccato l'incontro, trasformando il calcio di rigore assegnato per una trattenuta su Lautaro Martinez.

Il numero 20 nerazzurro ormai non fa più notizia, come sottolinea Tuttosport: "Il turco realizza contro i friulani il rigore numero 15 da quando è sbarcato in Italia, tra Milan e Inter non ha mai sbagliato un penalty e raggiunge così quota 7 gol, in 15 presenze, in questo campionato. Un direttore d'orchestra, da piedi più educati, cecchino dagli undici metri. Il 20 nerazzurro punta quindi con forza alla migliore annata realizzativa (e non) della sua carriera in campionato. Con Calhanoglu che nel 2013-14, da trequartista dell'Amburgo, segnò 11 reti in Bundesliga, mentre in Serie A il record dell'atleta risale al 2019-20, quando vestiva la casacca del Diavolo e aveva gonfiato la rete per 9 volte.

Definito da Montella «il miglior centrocampista d'Italia, forse anche dal mondo», Calha continua a fornire prestazioni di livello elevatissimo, ma soprattutto conferma come a lui la pressione faccia un baffo. La Milano nerazzurra se lo gode e lo innalza a idolo e tra i simboli dell'Inter che piace, vince e convince, mentre sulla sponda rossonera del Naviglio lo rimpiangono, consci di aver perso uno che fa la differenza. Probabilmente anche grazie a Simone Inzaghi, che spostandolo davanti alla difesa gli ha cambiato la vita calcistica. In gol ancora dopo Napoli, tra l'altro anche al Maradona aveva aperto le marcature, Hakan è davvero determinante e un perno dei vicecampioni d'Europa".

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