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C’è il Noi nell’Inter di oggi?
—«Sicuramente, sennò in finale di Champions non ci arrivava. E mi piace Inzaghi da subito. Si è sempre espresso più attraverso il calcio che nelle conferenze. E si è tolto qualche sassolino».
La sua squadra del cuore ricomincia in Champions da finalista uscente.
—«La Champions vive tanto sugli episodi. Poi contano mentalità e condizione. Il City riparte da favorito. Dico che Marotta, Ausilio e Bacci, con dei limiti di budget, hanno fatto un bel lavoro».
La celebre Vita da mediano oggi chi vede come interprete?
—“Oggi è Calhanoglu. Anche se, vedendolo giocare, mi viene da dire che è Barella, quello con lo spirito che intendo io. Poi Frattesi. L’Inter ha un centrocampo fortissimo e, se Acerbi si ripete, pure una gran difesa. Lautaro e l’attacco, ma Thuram può essere la rivelazione e Arnautovic ha voglia. I ragazzi sono in forma e in fiducia, la rosa è profonda».
E i suoi fan sportivi chi sono?
—«Sicuramente il capitano Zanetti. Poi Cambiasso che mi ha detto che metteva la vita da mediano prima di entrare in campo, Materazzi e Matri. Ma pure Vieri che ammiro per come racconta il calcio».
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