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Getty Images
Il centrocampista dell'Inter Calhanoglu ha chiarito, ieri in conferenza stampa, di essere voluto rimanere lui con la Turchia per l'ultima partita della Nations League, per stare assieme ai compagni. Nonostante l'infortunio.
"Resta un altro giallo da risolvere, ed è quello che più interessa in casa Inter: occorre capire quando Calha potrà tornare a giocare senza correre rischi. Perché il capitano non giocatore della nazionale allenata da Montella, per il club nerazzurro, è anche e soprattutto un capitale da preservare. Al suo ritorno in Italia, bisognerà evitare che i muscoli di Hakan facciano ancora brutti scherzi. Per questo l’Inter vuole vederci chiaro, con un altro controllo che possa sgomberare il campo dai dubbi e restituire a Inzaghi il suo regista senza controindicazioni", si legge su La Gazzetta dello Sport.
"Il piano dell’Inter era chiaro: anticipare il rientro di Calhanoglu, appurare l’entità lieve dell’infortunio e programmare il recupero. Il tutto con estrema prudenza, visto che la zona interessata è la stessa che aveva privato Inzaghi del suo regista per due settimane, facendogli saltare Young Boys, Juventus ed Empoli. Ma è stato proprio Calhanoglu a decidere di rimanere in nazionale: troppo importante supportare i compagni, anche senza giocare, e spingerli alla promozione nella Lega A di Nations League".
"Gli esami dell’altro giorno hanno escluso lesioni ma all’Inter non intendono forzare i tempi. In parole povere, meglio rinunciare a Calhanoglu per una partita, piuttosto che rischiare di perderlo di nuovo. E allora l’ottimismo di Hakan andrà gestito, come i suoi muscoli: è molto probabile che Inzaghi lo risparmi a Verona, con la speranza di riaverlo tre giorni dopo contro il Lipsia", aggiunge Gazzetta.
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