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Alessandro Calori, ex difensore e capitano dell'Udinese, ha parlato dei problemi del calcio italiano in una intervista concessa a TMW. Queste le sue considerazioni: "Prima di tutto sono d'accordo con Baggio quando dice che è assurdo che non venga dato di diritto alla Nazione campione d'Europa un posto al Mondiale. È una follia. Dopo tre anni d'imbattibilità e un Europeo vinto sembra tutto da buttare. Questi però siamo noi italiani: un popolo che si esalta e si distrugge in un attimo. È anche vero che non ci stiamo preparando al ricambio generazionale. Una cosa che succede anche nei settori giovanili. Se cresci dei ragazzi e poi non giocano fra i Professionisti rischi anche di perderli. Se tutte le squadre di Serie A facessero la seconda squadra con solo calciatori italiani, daresti modo di far crescere ai giovani e di entrare poi subito in prima squadra".
Ma i giovani di valore in Italia ci sono ancora?
"Ci sono, ma li facciamo diventare bravi troppo presto. Specie quando dopo un solo anno di Serie A inizia ad avere valutazioni da trenta milioni. Per avere quel tipo di valore devi affermarti e confermarti".
Qual è stato il livello della Serie A appena terminata?
"Il livello delle prime 5/6 squadre hanno giocato per vincere fino alla fine, a differenza degli altri anni dove chi vinceva si staccava presto. Questo deve far riflettere, anche prendendo in esame la stagione fatta da Abraham: al Chelsea lo scorso anno giocava pochissimo e oggi alla Roma viene esaltato e considerato un grande calciatore. Questo ci fa capire il livello e ci deve far riflettere".
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