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"Il check dura moltissimo, circa due minuti: troppi, specie per un VAR come Di Paolo. Inoltre, le prime riprese sembrano contraddirsi: una fa pensare che Pulisic tocchi prima con il petto e poi col braccio, l’altra mostra con più evidenza il contatto tra pallone e bicipite. Da questi “indizi” si può supporre che, da protocollo, la decisione del campo sia stata confermata per mancanza di immagini chiare"
"Di fronte all’episodio mi sono chiesto come mi sarei comportato se fossi stato in sala VAR. Premetto che in fase di revisione di un fallo di mano è determinante l’analisi della dinamica del movimento delle braccia e del pallone. Dopo il controllo di Pulisic, il pallone non schizza via, ma cade lentamente ai suoi piedi, interrompendo la rotazione. Ciò è compatibile più con un controllo con il braccio che con il petto. Questo primo elemento è significativo, mi avrebbe spinto a cercare in altre immagini. E la risposta sarebbe arrivata dalla telecamera angolare, una super-slowmotion che ha tantissimi frame e una qualità alta dell’immagine (che è passata in TV): da questa si evidenzia che la maglietta di Pulisic si muove visibilmente all’altezza del bicipite poco dopo il distacco del pallone. Se fossi stato al VAR, avrei quindi mostrato proprio questa ripresa, l’unica che avrebbe potuto dissipare i dubbi sul tocco di braccio".
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