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Calzona: “Questa Italia vale la Spagna. Napoli? Dopo l’1-1 contro l’Inter…”

Napoli Calzona
"Ho detto e ripetuto di aver incontrato difficoltà e problemi che non mi aspettavo di trovare", ricorda Calzona
Matteo Pifferi Redattore 

Nel corso di un'ampia intervista concessa al Corriere dello Sport, Francesco Calzona, CT della Slovacchia, ha parlato di Italia-Spagna ma non solo:

Calzona Slovacchia Skriniar

«Trovo che l’Italia non sia inferiore alla Spagna. Di questa Spagna che non ha il livello di quelle del passato. Intendo dire che l’Italia è una squadra che non si deve distrarre, non può permettersi cali d’attenzione. Si parla tanto del palleggio degli spagnoli, il palleggio è nella loro cultura, ma non è che a noi la palla scotti. Barella sa giocarla, Jorginho, Cristante e Pellegrini anche. Gli esterni pure e i due centrali Bastoni e Calafiori non hanno paura di trattarla. Per non parlare di Di Lorenzo e Dimarco. Chi può garantire che, se abbiamo la palla noi, ce la portino via? Abbiamo qualità, l’uno contro uno, sappiamo giocare nello stretto».


Francesco, perdonami se torno a Napoli: il disorientamento di un gruppo gestito “ferocemente” si è avvertito non appena Spalletti se n’è andato.

«Quando sono arrivato io erano già trascorsi sette mesi e mezzo, con i risultati che sappiamo. Ho detto e ripetuto di aver incontrato difficoltà e problemi che non mi aspettavo di trovare. Sai qual è stata la cosa che ha creato i danni peggiori?»

Napoli Calzona

Quale?

«L’obbligo di dover inseguire costantemente la vittoria, per via della classifica in gran parte compromessa, ha messo in crisi il gruppo. Ti porto l’esempio dell’1-1 di San Siro con l’Inter. Loro venivano da quindici successi di fila, giocammo una partita molto più che decorosa eppure quel pari fu vissuto dall’ambiente con una delusione sconcertante. Eravamo costretti a vincere e non avevamo una condizione mentale all’altezza del compito. In alcune occasioni abbiamo anche giocato un buon calcio, ma il buon calcio non bastava, servivano i tre punti. Non si dava più valore a nulla. E non è tutto . Il 95% delle cose che venivano scritte o raccontate in tv da giornalisti perbene e ben vestiti...». (Lo interrompo).

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