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Esteban Cambiasso sarà opinionista negli studi di Sky Sport per questa edizione speciale della Copa America.
Queste le sue parole durante la 'prima uscita': "È un piacere questo invito, spero di essere all'altezza. Avventura in Grecia? L'anno è andato moto bene, la Grecia è un paese sì in crisi, ma si può condurre una buona vita lì. La mia famiglia si è ambientata subito, questa è la cosa più importante. Calcisticamente abbiamo vinto il campionato, non è stata una novità, comunque. È sempre bello alzare un trofeo. Sky? Speriamo vada bene quest'esperienza, mi fa piacere essere vicino a Massimo Marianella, lo ammiro molto. Leicester? Oggi qualcuno pensa che io sia stato pazzo ad andare via, ma all'inizio mi davano del pazzo perché ci andavo. La vita è fatta di scelte, ho fatto quello che dovevo fare, mi hanno chiamato per dare un contributo per portare la mia esperienza a tanti giovani che arrivavano nella massima serie per la prima volta, abbiamo fatto un miracolo, poi sono stati ancora più bravi superandosi e vincendo la Premier. Sono andato via, ma mantenendo ottimi rapporti con tutti. Argentina? Bisogna separare una Coppa da una Liga, l'Argentina sul lungo periodo potrebbe vincere, ma la Coppa ha qualcosa di speciale, puoi non essere fortunato in una partita secca. Copa America per me? Aveva molto valore. Il Mondiale pure era importante, ma quando c'è il Sud America solo a giocare per noi il torneo diventa molto competitivo fin dall'inizio, mentre un Mondiale magari lo diventa dagli ottavi in poi. Non è facile per gli argentini, non ci sono solo Brasile e Argentina come pensano tutti, nella scorsa edizione c'è stato il Cile ad esempio. Perché l'Argentina non vince da tanto? Bisogna essere onesti e capire che ci sono meno competizioni a livello nazionale. Nei Mondiali non siamo stati all'altezza, in Sud America abbiamo la sfortuna di essere nello stesso continente del Brasile, una potenza. Nell'ultima potevamo essere vincitori, ma i rigori ci hanno negato questa gioia. Messi? È il punto più alto del Barcellona, quella squadra è una macchina perfetta dove Leo riesce a dare il suo meglio. Cambierebbe se giocasse in un'altra squadra. Non si può fare un confronto tra la Nazionale e il club. È nato in un paese in cui, pur vincendo la Copa America (magari), si direbbe che non ha vinto il Mondiale. Di Maria? Mi piace più da interno, non so se davanti sia la situazione migliore per lui. Ci si sente quasi obbligati a schierare tutti. L'Argentina ha lasciato due fenomeni fuori (Icardi, Dybala) perché gli attaccanti crescono come niente, ricordiamolo. Higuain e Suarez? Giocatori straordinari. In grado di fare tanti gol, anche quelli da videocassetta".
(Fonte: Sky Sport)
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