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Cambio modulo? Difficile Inzaghi lasci il 3-5-2. Ma c’è da mettere mano alla difesa

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Il tecnico rimarrà fedele al suo sistema di gioco, anche se in fase difensiva c’è da sistemare qualcosa e poi tornerà Lukaku

Andrea Della Sala

Simone Inzaghi rimarrà fedele al suo sistema di gioco per l'Inter, anche se in fase difensiva c’è da sistemare qualcosa. La difesa, punto di forza degli anni passati, non dà più quelle garanzie.

"Molto difficilmente Inzaghi — che solo domani incontrerà Marotta ad Appiano per un confronto a mente fredda, ma che si annuncia serrato — abbandonerà il 3-5-2. Ma senza Perisic, fonte di gioco supplementare sulla fascia, tutto ruota stancamente attorno a Brozovic (gravato da cinque gialli in sette partite) e ai cambi di campo, spesso scolastici. Oltre alla poca qualità nella produzione offensiva, che però può contare sul ritorno di Lukaku con la Roma l’1 ottobre, è chiaramente la fase difensiva la prima cosa a cui mettere mano", spiega il Corriere della Sera.

Inter Inzaghi

"Ma semplificando, non aumentando caos e disorientamento: Inzaghi a Udine ha utilizzato addirittura quattro terzetti diversi davanti a Handanovic, complice anche il cambio precoce di Bastoni, uscito furibondo come chi ha subito un’umiliazione pubblica e immeritata. La sostituzione di Acerbi nel finale (sull’1-1) ha portato al terzo cambio di posizione di Skriniar, che è al di sotto dei propri standard dopo il ritardo nella preparazione e soprattutto è stato distratto dal mercato per tutta l’estate e continuerà ad esserlo: con realismo, sarà dura per l’Inter trattenerlo a scadenza di fronte a un nuovo, atteso, assalto del Psg. Pure De Vrij è in scadenza, ma soprattutto in sofferenza. La concorrenza dell’ultimo arrivato Acerbi in questo senso può fare solo bene", aggiunge il quotidiano.

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