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Lavorava per “Solo Futbol” come giornalista, poi è diventato uno dei difensori più forti dell’Argentina. Hugo Campagnaro ha raccontato ricordi e speranze, intrecciando passato e futuro, in un'intervista al Centro. A partire dal nuovo progetto con il Pescara, in serie B: "A Pescara il progetto è serio e ambizioso. Ci sono tutti i presupposti per fare un grande campionato. So bene che in tanti puntano su di me e farò di tutto per ripagare la fiducia. Il mio passato è importante lo so, ma resetto tutto perché devo dimostrare di valere la maglia del Pescara. Per me è un obbligo giocare per conquistare la serie A. Fisicamente sto bene e già tra una settimana sarò in condizione di scendere in campo, ma, se serve, sono pronto anche per Bari."
Mazzari, Donadoni, Mancini, Iachini. Quali tra questi ha lasciato il segno? «Il mio maestro è Walter Mazzarri. È stato mio allenatore per otto anni dalla Sampdoria, al Napoli e poi all'Inter. Con lui mi sono trovato bene anche se nell'ultimo periodo all'Inter abbiamo avuto qualche problema per via delle convocazioni in Nazionale. Diciamo che la società non era felicissima quando arrivava la chiamata dall'Argentina. Tra gli altri allenatori non dimentico Iachini. Lui è un motivatore ed è bravissimo nell'organizzazione tattica. Mancini? Ottimo tecnico, ma decisamente più elastico rispetto a quelli che ho avuto in precedenza».
Da dove arriva il nomignolo El Toro? «Il soprannome mi è stato dato da Mazzari, forse per la mia stazza».
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