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Ha perso la finale del ProAm Exhibition - il torneo dedicato agli ex calciatori della Mediolanum Padel Cup di Palermo al quale hanno partecipato gli ex campioni del mondo del 2006, Marco Amelia e Simone Barone, l'ex laziale Stefano Fiore e lui, - e lo ha fatto col sorriso. Ma Vincent Candela, ex campione del mondo ed eroe dello scudetto romanista del 2001, è uno di quelli che masticano male le sconfitte. Dirà poi Fiore: “Se ha 'rosicato' per aver perso la finale con me? No, stavolta no, però lo conosco bene quando perde rosica eccome...”, lo sfotte col sorriso l'ex giocatore della Lazio. Il padel e la Roma, i due grandi amori di Vincent. E allora eccolo tutto d'un fiato sulla Roma che è stata e quella che dovrà essere:
“Si comincia adesso. Daniele ha avuto tre mesi per conoscere, guardare, riflettere. La Roma non era squadra da scudetto ma non era neanche da decimo posto e adesso De Rossi avrà le idee chiare su dove mettere le mani per migliorare la squadra. A un passo dalla finale, a uno dalla Champions – ricorda il francese più romano di sempre - serve quel passo in più quindi e, per farlo, bisogna creare innanzitutto una squadra unita, con lo stesso modo di pensare, agire, inseguire gli obiettivi”. Il prossimo mercato sarà decisivo e Vincent ha la sua ricetta: “Ci sono molte cose da fare e nel calcio non è sempre e solo un problema di soldi da spendere. Intorno a noi ci sono molti esempi di squadre costruite con le idee e andando a cercare giocatori bravi. Sul nostro pianeta ce ne sono tanti e lavorare per prenderli prima che siano scoperti e troppo costosi è una delle chiavi del calcio moderno”.
Immancabile la riflessione su La Joya, imprescindibile secondo Candela: “Paulo Dybala è un punto fermo per la squadra, la società, l'ambiente e l'immagine del club. Ripartire da lui deve essere il primo obiettivo della società”. Il finalino è sul prossimo Europeo: “Francia favorita, poi l'Inghilterra e l'Italia che c'è sempre, lo sappiamo, con un grande allenatore come Spalletti”.
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