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Le romane?
—«La Roma può e deve fare di più, in campionato. Non può arrivare sesta con quella rosa. Scamacca se rientra dalla Premier può portare qualcosa in più. La Lazio è stata la vera sorpresa con Sarri, seconda con numeri importanti. Maurizio ha il suo credo, che a qualcuno può sembrare limitato ma i risultati contano».
Perché in Nazionale si stenta?
—«I ragazzi stanno venendo fuori. Tonali è la dimostrazione. Pafundi ha un buon futuro. Casadei è già al Chelsea. La linea è sottile fra essere un buon giocatore a uno vincente. Forse abbiamo perso quella fame, quello spirito di sofferenza. Il Dna è importante: dobbiamo ritirarlo fuori. Noi siamo gli italiani, nel calcio mondiale rispettati. Servono i concetti degli allenatori. Anche a me piace il calcio bello, il possesso. Però devi avere un possesso palla di qualità non davanti alla propria area. Ogni tanto ci sta una palla lunga per rompere la difesa avversaria. Vogliamo essere troppo belli. A me è capitato di vincere due Europei Under 21 anche senza fare tanti passaggi di fila, ma la portavamo a casa».
Cosa manca al nostro movimento?
—«Gli stadi. Speriamo di avere l’organizzazione dell’Europeo del 2032. Bisogna costruire strutture moderne».
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