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Come si migliora l’Inter?
—«Molto difficile, forse soltanto Dumfries potrebbe essere sostituito. Ma la formula del successo è un’altra: due titolari veri per ruolo per una stagione lunghissima».
Non sarà un po’ prevedibile?
—«Sì, ma toccherà a Lautaro e Calha dare il tocco di fantasia in più».
L’anti-Inter?
—«Il Napoli se tiene Osimhen e Kvara. L’anno scorso l’ho studiato con grande attenzione: è fortissimo. Osi tocca due palloni e fa tre gol, è imprevedibile, ha bisogno di meno occasioni di Lukaku. Conte mette sempre i giocatori al loro posto, il valore aggiunto è Oriali, che lo libererà dal lavoro sporco, permettendogli di dedicarsi alla squadra».
Napoli più della Juve?
—«Un allenatore nuovo, idee nuove, la partenza è rassicurante, però quando leggo che vogliono vendere Chiesa, uno dei più forti attaccanti italiani, mi chiedo come mai... Ma la Juve resta la Juve, non può stare a lungo senza vincere. Sta programmando il futuro a 360 gradi».
I tifosi del Milan al momento sono meno entusiasti.
—«Il Milan sta portando un concetto internazionale da noi ancora poco diffuso: comprare buoni giocatori per rivalutarli, venderli e autofinanziarsi. Soprattutto gli americani fanno così. Fonseca viene da una scuola importante, ha un bel sistema di gioco ma nella Roma non ha chiuso benissimo. Sono curioso. Anche perché Pioli ha lasciato un’eredità importante».
Gasperini può vincere lo scudetto?
—«Sì e glielo auguro perché è una guida per tutti quelli che vogliono allenamenti e gioco ad alta intensità. E anche se perde Koopmeiners ha dimostrato di andare oltre i giocatori».
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