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Dal Pallone d'Oro alla lotta scudetto. Sono alcuni dei temi affrontati da Fabio Cannavaro nel corso di un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.
Cinque italiani nei trenta in corsa per il Pallone d’oro significheranno qualcosa.
«Era dai tempi della mia vittoria del trofeo che non succedeva, dunque è un bel segnale. Jorginho è il più accreditato, anche se sono convinto che vincerà Messi. Barella e gli altri meritano tutti, ma ci doveva essere nel gruppo anche Chiesa, per quello che ha fatto vedere».
Uno sguardo al nostro campionato: il Napoli non perde un colpo.
«E con la squadra al completo non teme nessuno e può davvero vincere lo scudetto. Spalletti è anche un po’ cambiato, in positivo. Nel senso che senza togliere bellezza al suo gioco, è diventato più concreto nello schierare in campo i propri uomini. E la squadra dà risposte eccellenti sul piano della solidità, sembra di sbattere contro un muro giocando contro di loro».
In chiave scudetto gli azzurri diventano favoriti?
«No, però chi vorrà vincere il titolo dovrà batterli e non sarà per nulla semplice. Le milanesi sono molto forti, soprattutto l’Inter e non solo perché ha lo scudetto sul petto. Quella nerazzurra è squadra forte e compatta. E poi mai dare per morta la Juventus. È partita male, ma se poi batti il Chelsea vuol dire che i valori ci sono. Allegri dovrà darle equilibri migliori e continuità, perché non è un caso che mancando Ronaldo si subiscano più gol: perché gli altri devono “alzarsi” di più per segnare. In prospettiva più lunga, perché è in primavera che si deciderà la corsa scudetto, per il Napoli preoccupa la Coppa d’Africa: perché Spalletti perderà per un periodo lungo l’attuale asse portante della squadra: Koulibaly-Anguissa-Osimhen».
(Gazzetta dello Sport)
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