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Cannavaro: “Inter e Milan davanti ma occhio alla Roma. Lukaku? I cavalli di ritorno…”

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Fabio Cannavaro ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport parlando anche della Serie A ai nastri di partenza

Matteo Pifferi

Fabio Cannavaro ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport parlando anche della Serie A ai nastri di partenza:

Con il mercato aperto e i tratti somatici che potrebbero cambiare, chi va considerato in vantaggio? 

«Mi viene da dire Inter e Milan o Milan e Inter, fate un po’ voi, con la Roma a una incollatura o comunque non distante. Il passato conta e Pioli e Inzaghi partono con un bel vantaggio. Poi ognuno ci ha inserito giocatori particolari, che finiranno per incidere». 

Il colpo dell’estate? 

«Il rientro di Lukaku ha un peso, anche se io ci vado sempre con cautela sui cavalli di ritorno. Dybala e non solo lui hanno infiammato giustamente Roma. Su Di Maria e Pogba è superfluo parlare. Ma a me incanta De Ketelaere, un talento puro che non va paragonato ad alcun predecessore perché deve essere lasciato libero di esprimere quello che sa. Per il sottoscritto, è bellissimo da vedere». 

Se qualcosa è cambiata, è il ruolo della Juventus: non è più la razza padrona.  

«Eppure aveva cominciato con due acquisti clamorosi, ma perdere Pogba per infortunio non è buona cosa, e questa si chiama sfortuna. Però va anche detto che altro comunque le manca, sostituire Chiellini e Dybala, ad esempio, non è semplice, sono vuoti grossi da colmare. Immagino che la Juve stia attraversando un momento di transizione, deve passare da un’epoca all’altra».

Si può dire che la Roma è la squadra a immagine e somiglianza di Mourinho?  

«Si deve dirlo. Uomo intelligente e allenatore di spessore, ha impiegato un anno per entrare nel club e lo ha fatto a modo suo, vincendo la Conference, che è sempre un bel modo per cominciare. Poi è intervenuto con autorevolezza: in una squadra già piena di qualità, ci ha messo fisicità, esperienza e genialità. Se pensiamo ai titolari, è alla pari con Inter e Milan; poi bisognerà verificare l’apporto delle cosiddette alternative. Ma ha il marchio di Mou questa Roma».

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